Il valore dell’amicizia che lega Italia e Stati Uniti

Perché il legame tra Italia e USA è speciale e quanto sono importanti gli aiuti previsti nel Memorandum da poco firmato dal Presidente Trump.

Nel corso delle ultime settimane, da quando l’emergenza sanitaria derivante dal nuovo Coronavirus ha aggredito l’Italia, il tema degli aiuti provenienti dall’estero ha avuto un ampio risalto sui media e sulla stampa nazionali. Ma è evidente che dopo la pubblicazione del Memorandum firmato dal presidente Trump sugli aiuti che verranno forniti dagli Stati Uniti all’Italia, questi saranno di gran lunga i più rilevanti e importanti che nelle prossime settimane l’Italia riceverà. Senza considerare quelli già arrivati da oltre oceano.

Anche sulla partita degli aiuti, così come sarà con le future cure e i vaccini,  si potrà giocare un pezzo della competizione post-emergenza tra paesi e dei possibili nuovi assetti internazionali in cui anche l’italia sarà coinvolta. In questo, soprattutto al momento in cui ancora l’Europa non riesce ad imprimere una svolta decisa alla sua azione, forse per mancanza di una definita strategia internazionale, per il nostro paese sapere di avere sempre al proprio fianco un alleato come gli Stati Uniti è una certezza molto importante da cui ripartire, anche nel dopo crisi. In fondo è sempre stato così, dal 1945 ad oggi, da quando gli anglo-americani ripercorrendo la penisola da sud ci aiutarono ad uscire dai decenni oscuri della dittatura.

Perché al di là della nostra capacità di dialogo internazionale e al nostro ruolo, che ci viene anche dalla storia e dalla geografia, di paese al centro del Mediterraneo vocato al dialogo, è bene ribadire quanto siano importanti per noi per storia, cultura, valori, e anche per interessi strategici ed economici le nostre alleanze tradizionali,  appartenenti all’area geografica e geopolitica cui apparteniamo: quella euro-atlantica. Alleanze che non solo non hanno alternative, ma che ci hanno permesso di diventare un paese tra i più importanti e ricchi nel mondo dopo la tragedia della guerra e ci hanno fatto entrare nel novero delle democrazie. In  questo quadro la relazione con gli USA è per noi centrale, una partnership consolidata in anni e anni di collaborazione e di stretta cooperazione in molti ambiti.

Infatti si tratta di una relazione speciale, antica e insostituibile, come anche questi nuovi aiuti confermano. Ma come confermano soprattutto i legami economici e commerciali tra i nostri due paesi, l’importanza che gli USA e i paesi europei rappresentano per il nostro export, gli investimenti diretti che in Italia arrivano dai paesi occidentali e dagli Stati Uniti, e infine, i legami culturali e storici che ci accomunano. A partire da quei venti milioni di italo americani che vivono negli USA, ma sopratutto dei reciproci scambi culturali, accademici, scientifici.

Il legame tra Italia e USA ha anche una sua specialità derivante non solo dal fatto che gli Americani furono decisivi nel liberare l’Italia dall’invasione nazista ( dopo aver già dato un contributo fondamentale anche per concludere la Grande guerra) ma furono fondamentali anche nel sostenere economicamente la nostra ricostruzione postbellica. Fin dal dopo guerra i governanti italiani hanno sempre cercato di mantenere saldo e forte il legame con gli Stati Uniti, come ci ricorda il viaggio negli USA di Alcide De Gasperi nel 1947. Nessun governo, dalla prima Repubblica a oggi, lo ha mai messo in discussione: un elemento fondante della nostra politica estera e della nostra strategia internazionale imprescindibile. Non si tratta solo di un’alleanza politica, per quanto strategica, ma anche di un rapporto fondato sull’amicizia, la fiducia reciproca, la lealtà, la riconoscenza, la condivisione di valori comuni.

Siamo entrati nel 1949 nella NATO tra i paesi fondatori, firmando a Washington il trattato fondante, e ne facciamo parte con un ruolo di primo piano che per primi gli USA ci riconoscono. E il patto atlantico, insieme all’Unione europea sono i due ambiti fondamentali della nostra azione internazionale  e come tali dovranno rimanervi. Anzi, nel dopo crisi sarà proprio da questi e dall’amicizia con gli USA che dovremo ripartire.

In Italia inoltre vi sono migliaia di soldati americani che fin dai tempi della Guerra fredda, quando il nostro paese era terra di frontiera tra est e ovest, vegliavano sulla sicurezza collettiva di tutta l’Europa Occidentale. Oggi quelle basi continuano a svolgere una insostituibile funzione di deterrenza e protezione verso potenziali contro la penisola e contro tutta l’Europa, e quegli stessi soldati presenti sul nostro territorio potranno essere mobilitati in soccorso del nostro paese, al fianco delle nostre Forze Armate, secondo quanto previsto nel memorandum appena firmato. Quello stesso documento che definisce l’Italia uno degli alleati più stretti e di vecchia data degli USA, per la quale si mettono a disposizione aiuti, risorse e appoggio.

Un aiuto che non è banale, dato il quadro drammatico che in queste ore emerge dagli Stati Uniti circa la diffusione del contagio e il numero altissimo di morti. Nonostante la gravità della situazione, dagli USA arriveranno in Italia materiali e forniture mediche, agevolando anche trasporto e installazione di ospedali da campo e attrezzature fornite da organizzazioni non governative americane, come quelli già installati nei giorni scorsi, ma anche la possibilità di curare pazienti italiani non contagiati presso le strutture degli Stati Uniti ed agevolare il trasporto di attrezzature, carburante e cibo.

Oltre a quanto è stablito nel documento, è evidente quanto sia stato e sarà rilevante il soccorso e il contributo che dagli USA e dai paesi alleati (come abbiamo anche noi più volte ricordato l’impegno della NATO a fianco di Italia, Spagna e degli altri paesi più colpiti) non ha eguali. E di questo è giusto riconoscere il merito, ai nostri amici americani, e ringraziarli. Nel silenzio è già stato fatto molto di più di tanti altri, e nel silenzio, anche nei prossimi giorni, sarà fatto molto altro che potrà aiutarci ad uscire piano piano da questa crisi. Grazie.

Ma oltre la gratitudine, doverosa, e la solidarietà, genuina, quello che oggi è importante rilevare è anche il valore, politico e culturale, del legame che tiene insieme Italia e Stati Uniti. Un rapporto di amicizia e di alleanza su cui conviene continuare ad investire come un elemento costitutivo delle nostre stesse democrazie. Perché come è stato dal 1945 in poi, più forte è stato e sarà il legame, più forti e liberi saremo tutti.

Fonte immagine sito Quirinale

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