La lotta contro il Covid e l’inizio della campagna di vaccinazione in Europa

Il 27 dicembre, con il Vaccine Day in tutta Europa, inizia la campagna vaccinale contro il Coronavirus. Un passo importante, nella lotta al virus e per riuscire a superare questa emergenza che ha attarversato tutto il 2020

L’anno che sta per concludersi è stato caratterizzato, e sconvolto, dalla pandemia globale del coronavirus SARS-COV 2. Un evento la cui portata ha cambiato la vita a tutti noi. Per quanto il virus si sia manifestato inizialmente sul finire del 2019, dall’ormai celebre focolaio di Wuhan, in Cina, la sua diffusione e la crisi che ne è scaturita a livello globale, prima in estremo oriente, poi progressivamente in tutto il mondo, ha attraversato tutto l’anno, senza essere ancora conclusa. Eppure oggi, a un anno dal suo inizio, il fatto che sia avviata la campagna di vaccinazione contro il virus, e che numerosi vaccini oltre a quello di cui è cominciata la somministrazione, potrebbero aggiungersi nelle prossime settimane, lascia sperare che finalmente, dopo mesi terribili di paura e incertezza, si possa iniziare davvero a sperare in una possibile soluzione di questa lunga crisi.

L’avvio della campagna vaccinale europea, dopo quella britannica e americana, chiude simbolicamente questo anno, caratterizzato dall’esplosione dell’emergenza sanitaria, e ci accompagna verso il nuovo, in cui la campagna di vaccinazione assumerà dimensioni massive e coinvolgerà non solo i primi soggetti scelti soprattutto tra il personale medico, ma anche via via tutta la popolazione, partendo dalle persone più vulnerabili e a rischio.  Oggettivamente, il fatto che in così pochi mesi dall’inizio della crisi si sia raggiunto più di un vaccino e che sia già cominciata la loro diffusione, ha davvero dell’incredibile. Si tratta di una notizia straordinaria, segno evidente della potenza dello sviluppo tecnologico e della grandi capacità che l’uomo può esprimere sul piano tecnico e scientifico.

Considerato come la pandemia si era diffusa nel mondo e il numero delle vittime e dei contagiati, era indispensabile raggiungere un simile obiettivo: non solo sul piano medico e scientifico, ma anche a livello politico e sociale. La speranza che con la campagna di vaccinazione possa progressivamente ritornare la normalità è alta e da essa dipende molto anche sul piano economico. Certamente ancora non sappiamo quale sarà la normalità che potrà tornare dopo questa drammatica crisi ne quanto le nostre vite  e i nostri comportamenti comunque risulteranno cambiati in futuro, o anche quanto lunga, ancora, l’emergenza sanitaria sarà in tutto il mondo. È ancora presto per cantare vittoria, e la guardia, nella lotta contro il nemico invisibile del Virus, non dovrà essere abbassata. Ma il mondo intero spera che prima o poi questo incubo possa terminare, e i vaccini insieme a cure sempre più efficaci e una maggiore e approfondita conoscenza del virus, possono essere passi fondamentali in questa direzione.

Nel mondo i malati di Covid-19 sono a oggi circa 80 milioni e i morti, purtroppo, più di un milione e settecentomila. Il bollettino quotidiano che da gennaio ci accompagna aggiorna costantemente queste cifre. Paesi come India, Brasile, Stati Uniti, Russia, guidano la triste classifica mondiale nel numero di contagi, ma è giusto rilevare come anche in Europa, nonostante nel Vecchio continente si trovino probabilmente i migliori sistemi sanitari pubblici del mondo, la diffusione del virus è stata davvero grande, con circa 24 milioni di contagi confermati, e il numero dei morti, se si sommano tutti i paesi europei, supera i 500 mila. In questi giorni, tra l’altro, la nuova variante “britannica” emersa recentemente, sta generando nuovi timori per la sua diffusione anche nel continente, tanto da aver spinto numerosi paesi nel mondo a sospendere i collegamenti con il Regno Unito.

La seconda ondata della pandemia, da settembre, ha investito l’Europa senza risparmiare nessuno. I paesi europei, duramente provati dall’emergenza, non fronteggiavano una simile crisi dai tempi della Spagnola, cento anni fa. Ma l’impatto globale della pandemia, anche sul piano economico e sociale, oltre che sanitario, ha colpito pesantemente tutto il mondo. Nessuno può con certezza prevedere, essendo ancora in atto la crisi, quali potranno essere i suoi effetti reali, di medio e lungo termine. Che possa avere conseguenze rilevanti, anche sul piano politico e geopolitico è molto possibile, e che possa acuire tensioni o rivalità esistenti oppure contribuire a destabilizzare aree del globo già fragili, è probabile. Quanto gravemente o quanto in profondità, dipenderà molto da quanto ancora sarà lunga e da come, in caso, si risolverà.

In ogni modo questa emergenza ha disvelato molte nostre debolezze, che in parte credevamo superate, e molte fragilità, delle nostre società. E ci ha fatto ricordare come nella storia, in realtà, la convivenza dell’uomo con epidemie e malattie sia stata una costante, tragica, del suo sviluppo. Non è un caso se l’uomo, abbandonate le caverne e diventato allevatore e agricoltore, vivendo in villaggi e città, abbia anche iniziato a fare la conoscenza di nuovi virus e malattie contagiose e diffuse all’interno delle sue comunità. Alcune di queste, dal Morbillo alla Peste polmonare, fino al Covid-19 hanno funestato la nostra esistenza e sono tutt’ora presenti, nel mondo, continuando ad uccidere. Durante questo anno abbiamo sperimentato, sulle nostre vite, qualcosa che in passato era stato molto frequente, o che lo è stato anche in altre parti del mondo di recente: epidemie e malattie che hanno obbligato città intere alla quarantena, mercati e commerci interrotti, ospedali pieni di malati, coprifuoco sulle strade, distanziamento sociale, isolamento, paura del contagio. Un’esperienza terribile che nella storia umana è stata molto frequente, purtroppo, e spesso condizionandola non poco. Basta rileggere le cronache di alcuni autori antichi, o le cronache medioevali, fino alle grandi epidemie raccontate in secoli più recenti, dal seicento in poi, per rendercene conto.

I vaccini, nel corso della storia recente, sono stata una delle grandi armi che l’uomo è riuscito a mettere in campo per sconfiggere molte malattie che per secoli avevano afflitto la sua esistenza, minacciandone anche la sopravvivenza. Vaccini e antibiotici hanno guidato la rivoluzione medica e scientifica mondiale, che nel corso degli ultimi secoli ha permesso al genere umano di sconfiggere batteri e virus che per secoli lo avevano sterminato, permettendogli di  fare un ulteriore, fondamentale, passo in avanti nell’evoluzione, al pari di altre grandi scoperte scientifiche e tecnologiche che hanno cambiato le nostre vite e la storia umana. Anche per questo, memori della loro importanza nel passato, la speranza che grazie ai nuovi vaccini anche questa battaglia di oggi possa essere vinta, si è subito così diffusa nel mondo. L’inizio della campagna vaccinale europea, con il Vaccine Day del 27 Dicembre, può rappresentare davvero un  nuovo passo fondamentale in avanti nella lotta contro il Covid.

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