Euro2019. Verso le elezioni europee di maggio

Una nuova rubrica di Europa Atlantica per raccontare, approfondire, commentare le future elezioni europee e gli scenatri che si apriranno, prima e dopo il voto.

Il 26 maggio i cittadini dell’Unione Europea potranno partecipare ad un turno di elezioni europee particolarmente importanti. Come forse non era mai accaduto da quando il Parlamento dell’Unione viene eletto direttamente.

Era il 1979, quando nei 9 stati che allora componeano la Comunità europea, per la prima volta gli elettori poterono decidere quali partiti e quali parlamentari li avrebbero rappresentati in Europa. Esattamente 40 anni fa.

Da allora sono cambiate molte cose. Il mondo, oggi, è molto diverso a quando le prime elezioni europee si tennero, l’Europa setssa è differente, come lo sono gli sttai che la compongono. L’Unione Europea, però, dopo tanti anni, dopo essersi allargata, dopo aver vissuto anni di prosperità ed essersi data una moneta comune, ha iniziato a vivere una fase di crisi sempre più acuta, che negli ultimi anni soprattutto, anche dopo la Brexit, ha limitato fortemente la sua capacità di azione e indebolito molto la sua immagine.

Nel corso degli anni più recenti sono emersi nuovi movimenti politici e partiti, di destra e di sinistra, sovranisti e populisti, che hanno attaccato duramente le elites europee e la burocrazia dell’Unione, le istituzioni e i partiti tradizionali al governo in Europa da decenni. In molti paesi alcuni di questi partiti e movimenti hanno avuto anche importanti successi elettorali, e si candidano, oggi, nel nuovo parlamento alla vigilia delle prossime elezioni del 26 maggio, per un posto di rilievo.

I cittadini dell’Unione tra circa un mese potranno partecipare ad un turno elettorale di grande importanza. Visioni diverse e spesso in contrasto ra loro dell’Europa e delle sue istituzioni, oggi, si confrontano in questa cmapgna elettorale e si confronteranno a lungo, anche dopo il 26 maggio. Non ci sono certezze sugli esiti finali e sui risultati, ma certamente il confronto sarà intenso e duro in tutta l’Europa, a partire dai paesi più grandi, come già le numerose elezioni nazionali in anni recenti ci hanno dimostrato.

Indubbiamente, però, queste elezioni ci daranno anche l’occasione per affrontare un dibattito e una discussione profonda, non solo sul futuro dell’Unione, ma anche su quale ruolo l’Unione debba avere nel mondo, verso i suoi vicini, verso i paesi emergenti, e verso anche i nostri alleati storici o naturali, al di là dell’Oceano.

Europa Atlantica non può non tenere conto del passaggio storico e fondamentale che vivremo nelle prossime settimane. E nemmeno possiamo perdere l’occasione di promuovere un confronto, tra posizioni diverse, sul futuro dell’Unione e non solo sulle prossime elezioni.

Per questo daremo vita ad una nuova rubrica, EURO2019, sapendo bene, che quella che ci attende non sarà banalmente una competizione, bensì qualcosa di più rilevante e complesso. Il Futuro dell’unione e la possibilità, reale, di riformare le sue istituzioni e migliorare la sua organizzazione e, forse, di dotarla di un ruolo nuovo e più forte, nel mondo, dando vita a progetti fondamentali, come la Difesa comune, passeranno anche dai risultati di fine maggio.

Le prossime elezioni europee saranno molto importanti. Noi, per questo motivo, raccoglieremo contributi e spunti, commenti e analisi rivolte ad approfondire questo passaggio impportante per le nostre vite. Perchè conoscere è indispensabile sia per capire che, anche, per decidere. E il 26 maggio gli europei decideranno da chi essere governati.

Noi vogliamo aiutarli a capire, cosa è stato fatto in questi anni e cosa sarà necessario fare, nei prossimi.

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