Germania: Armin Laschet nuovo Presidente della CDU

Dopo il ballottaggio contro Friedrich Merz il Congresso della CDU ha incoronato Armin Laschet nuovo Presidente del Partito. Una breve presentazione del nuovo leader.

Armin Laschet, cinquantanovenne Presidente della Renania Settentrionale-Vestfalia, è stato eletto dal congresso dell’Unione cristiano democratica di Germania nuovo Presidente, succedendo ad Annegret Kramp-Karrembauer, che si era dimessa alcuni mesi fa. Il congresso, svoltosi in formula digitale per la prima volta nella sua storia, aveva visto un confronto finale tra tre candidati, due espressione dell’area centrista del partito, Laschet e Norbert Röttgen,  e uno, invece, espressione dall’ala più conservatrice, l’avvocato milionario Friedrich Mer, considerato però alla vigilia da alcuni analisti come favorito. Al ballottaggio Laschet, considerato il delfino di Angela Merkel, ha prevalso con il 52% dei consensi e da oggi è il nuovo leader del più importante partito della Germania, perno politico del governo nazionale da quindici anni.

Originario di Aquisgrana, figlio di una famiglia cattolica espressione della classe media, Laschet ha studiato legge e scienze politiche a Monaco e Bonn negli anni ottanta, prima di iniziare la carriera da giornalista e poi quella politica. Nella sua carriera politica è stato anche europarlamentare dal 1999 al 2004.

Presidente dal 2017 del Renania settentrionale – Vestfalia, uno dei land più popolosi del paese che aveva strappato ai Socialdemocratici tradizionalmente più forti in quella regione, vanta una lunga esperienza politica e, soprattutto, un buon rapporto con Angela Merkel, con la quale nel tempo non ha mai avuto fratture o dissidi. Rappresenta indubbiamente una figura di continuità con la guida del Partito degli ultimi anni, in linea con le posizioni espresse dal governo federale guidato dalla Cancelliera. Atlantista ed europeista convinto, parrebbe disponibile ad un confronto con i Verdi, in vista delle prossime elezioni, e certamente manterrà posizioni moderate e pragmatiche, diverse da quelle invece proposte dal suo principale rivale, Merz, che invece si era fatto portavoce di una proposta più conservatrice e di “destra”, che comunque ha riscosso un notevole consenso interno al partito.

Laschet non sarà automaticamente però il candidato Cancelliere alle prossime elezioni politiche che dovrebbero segnare l’addio alla Cancelleria di Angela Merkel, che già nel 2018 aveva annuncio la sua intenzione di non ricandidarsi più alle elezioni politiche del 2021 e aveva lasciato la guida del partito dopo diciotto anni. La sua leadership dei Cristiano-democratici era infatti cominciata nel 2000, e poi, dopo la vittoria elettorale contro i Socialdemocratici, era ascesa alla Cancelleria federale nel 2005.

Al momento però, in vista delle prossime elezioni politiche, non è ancora detto se il partito sceglierà proprio Laschet come successore della Cancelliera alle elezioni, anche se secondo molti, date le sue indubbie capacità elettorali, potrebbe essere la scelta finale. In lizza con lui vi potrebbero essere anche altre alternative, compreso il presidente della Baviera Markus Söder, Leader della CSU bavarese, partito gemello della CDU, oppure il giovane ministro della sanità federale, Spahn, apprezzato nel paese per la sua gestione della crisi pandemica, che durante questo congresso aveva sostenuto proprio Laschet. È immaginabile che solo nei prossimi mesi questo nodo verrà sciolto.

Certamente, nonostante il notevole consenso oggi accreditato sul piano nazionale alla CDU, non sarà facile per il nuovo presidente guidare il partito fino alle elezioni, in tempi di crisi sanitaria, anche dopo un congresso così incerto che ha lasciato il partito molto diviso. Ma soprattutto, il nuovo leader dei cristiano-democratici, dovrà fare i conti con l’eredità di Angela Merkel, il leader politico che ha segnato maggiormente la storia tedesca ed europea di questo inizio di millennio, e ancora oggi la leader più influente sul piano politico continentale. Davanti vi saranno anni molto complessi, non solo per la Germania, ma anche per l’Europa, in cui numerose sfide si presenteranno e necessiteranno di una guida stabile e solida: questa fase di passaggio e di cambiamento, che interessa il paese più grande dell’UE, potrebbe avere riflessi molto rilevanti sul piano politico ed economico su tutta l’Unione e anche nei confronti dei rapporti con gli altri Alleati. Per ora la scelta di Laschet, anche sul versate europeo ed atlantico, sembra stare sulla linea della continuità “merkeliana”, del rilancio delle relazioni transatlantiche e della moderazione politica. Nei prossimi mesi, anche avvicinandoci alla scadenza elettorale, molti elementi in più saranno sicuramente chiariti.

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