L’impegno dell’Europa contro la pandemia, per la sicurezza comune e il rilancio dei rapporti transatlantici

Incremento della campagna vaccinale, sostegno alla sanità nell’Unione, rispetto da parte della aziende farmaceutiche degli impegni contrattuali sulle forniture di vaccini, e anche sicurezza, difesa comune, politiche di vicinato meridionale, rilancio delle relazioni euro-atlantiche. Questi sono stati i temi discussi nella due giorni di riunione in videoconferenza del Consiglio Europeo. Il primo a cui ha preso parte Mario Draghi come Premier italiano.

La riunione dei membri del Consiglio Europeo, svoltasi in videoconferenza il 25 e 26 febbraio, è stato un importante momento di confronto e discussione tra leader dei 27 paesi dell’Unione, anche per aggiornare la strategia di lotta contro la pandemia, in un momento in cui, causa anche la diffusione della nuove varianti del virus, i contagi continuano a essere numerosi in tutto il territorio dell’UE. Ma questa riunione convocata per discutere nei due giorni di punti fondamentali per il rafforzamento dell’Unione sia sul piano sanitario, del rilancio delle relazioni con gli alleati atlantici, che per gli obiettivi da perseguire nel settore della sicurezza e difesa, è stata anche la prima riunione a cui Mario Draghi ha partecipato in qualità di nuovo Presidente del Consiglio italiano. E proprio il Premier italiano è stato uno dei più decisi, nella prima giornata dedicata alle questioni legate alla crisi pandemica, alle politiche sanitarie dell’Unione e alla campagna vaccinale,  nel ribadire la necessità di un cambio di passo e di una maggiore determinazione sia nella campagna vaccinale, fondamentale anche per arginare la crisi economica, ma anche nel chiedere maggiore rigore verso le case farmaceutiche inadempienti nelle forniture. Visti i dati attuali di distribuzione delle dosi e di vaccini somministrati nel territorio europeo, i Capi di Stato e di governo hanno chiesto alla Commissione di mettere in campo atteggiamenti più rigorosi verso le aziende farmaceutiche che non rispettano i patti, anche con l’ipotesi di penalizzare chi non rispetta le consegne.

Per riuscire a mantenere gli obiettivi di somministrazione di vaccini previsti, tenuto conto delle dosi previste in consegna nel secondo e nel terzo trimestre del 2021, è necessario un cambio di passo, poichè i numeri, come ha segnalato Draghi, non garantiscono certezze e per questo è indubbiamente importante cambiare approccio e avere garanzie maggiori sulle consegne. La campagna vaccinale è essenziale per la ripartenza economica e per questo è importante il suo incremento. Inoltre nel dibattito, sono stati discussi i temi che riguardano la centralità della dimensione comune della salute nell’Unione, anche attuando una maggiore capacità di coordinamento nel campo della politiche sanitarie, la necessità di sostenere le filiere e le produzioni farmaceutiche e sanitarie strategiche nel continente, anche in previsione di future crisi, e la necessità di mantenere costante l’impegno, contro la pandemia, anche alla luce della varianti attuali del virus, che si stanno diffondendo nel continente, anche investendo nelle nuove tecnologie e nella ricerca. Al tema della salute e delle politiche comuni in questo campo è stato dato ampio spazio anche nella dichiarazione finale adottata al termine della videoconferenza.

Nella seconda giornata di confronto, si è discusso soprattutto di questioni attinenti alla politica di sicurezza e difesa comune, all’importanza del rilancio delle relazioni transatlantiche e alle iniziative dedicate al vicinato meridionale. Mario Draghi, durante questa sessione, ha ribadito quanto l’obiettivo del raggiungimento dell’autonomia strategica europea debba essere sviluppato in un quadro di collaborazione e di complementarietà con la NATO e in coordinamento con gli alleati e gli USA. Da questo punto di vista, il rilancio delle relazioni transatlantiche è fondamentale per l’Europa e la nuova amministrazione Biden offre un’occasione in più per perseguire anche questo obiettivo. Anche su questi temi, la posizione del premier italiano è apparsa molto determinata, in piena coerenza con le posizioni già espresse recentemente per quanto riguarda le priorità italiane a livello internazionale e i rapporti con gli alleati euro-atlantici.

Del resto l’investimento nella difesa comune e nella sicurezza, da parte dell’Unione, è strategico non solo per quanto riguarda la cooperazione con gli alleati, ma anche per mettere l’Europa nelle condizioni di poter affrontare le nuove minacce emergenti. Il rafforzamento della cooperazione con la NATO è importante per la sicurezza europea, ed è anche importante lo sviluppo delle tecnologie e delle capacità, in ambito europeo, per poter fronteggiare tutte le nuove sfide e le minacce ibride.

Infine, per quanto riguarda il tema del vicinato meridionale, altro tema strategico per la sicurezza comune e su cui l’Italia ha interessi di grande rilievo, i leader dell’Unione hanno sottolineato che un vicinato meridionale democratico, più stabile, più verde e più prospero costituisce una priorità strategica per l’UE. Considerata anche al crisi pandemica, sarà una delle sfide più importanti che l’Unione dovrà affrontare nei prossimi mesi, poiché interessa non solo i paesi della sponda sud, ma tutto il continente. Anche per questo il tema del Mediterraneo allargato, su cui Draghi aveva espresso una posizione molto chiara già nel confronto parlamentare di pochi giorni fa, sarà per l’Italia una priorità da mantenere sempre di più al centro dell’agenda dell’Unione.

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