Islanda: la partecipazione italiana alla missione di Air Policing della NATO

L’Italia contribuisce con i velivoli dell’Aeronautica Militare a numerose operazioni di Air Policing. Nei giorni scorsi ha preso avvio la nuova missione in Islanda

Nei giorni scorsi i velivoli F-35 dell’Aeronautica Militare Italiana hanno completato il proprio rischieramento presso la base aerea di Keflavik, in Islanda, nel quadro della partecipazione dell’Italia alla missione di Air policing della NATO “Nothern Lightining II”.

Gli F-35 italiani che partecipano appartengono al 32° Stormo di Amendola, e contribuiranno, per un periodo di circa due mesi, alla missione NATO in Islanda tesa a garantire l’integrità dello spazio aereo dell’Alleanza.

In realtà per i velivoli italiani si tratta di un ritorno sull’isola nordica: infatti avevano già contributo con successo nei mesi di settembre e ottobre 2019 alla missione “Nothern Lightining“ ed erano stati presenti anche in passato in altre missioni simili di protezione dello spazio aereo islandese. Un ritorno che conferma l’impegno italiano in questa tipologia di operazioni di Air Policing, fondamentali per la tutela e la protezione dello spazio aereo della NATO sui cieli europei, peraltro già dimostrato anche in altri teatri continentali, in particolare lungo i confini dell’Alleanza.

L’Islanda, in particolare, ha una posizione strategica, proprio per la sua collocazione geografica a ridosso dell’Artico e nei mari settentrionali, e non possedendo una propria capacità di difesa aerea, necessita del contributo degli Alleati, come l’Italia e gli altri paesi che partecipano a questo genere di missioni determinanti per dare concretamente seguito agli impegni comuni per la sicurezza collettiva.

Infatti, le attività di Air Policing rappresentano una tipologia di operazioni di cui l’Alleanza si è dotata a partire dalla metà degli anni Cinquanta del Novecento e consiste, in poche parole, nella costituzione di un unico sistema di difesa aerea e missilistica dell’Alleanza attraverso il contributo dei Paesi membri. Condotta anche in tempo di pace, consiste nella costante attività di sorveglianza dello spazio aereo NATO e l’identificazione di tutte le possibili violazioni alla sua integrità e sicurezza.  

L’Italia, come in questi gironi in Islanda, ha partecipato e partecipa con continuità ad operazioni di Air Policing in supporto dei paesi alleati: ha contributo ad attività nei Balcani e nei paesi baltici, in particolare in Albania, Slovenia e Montenegro, ma anche per esempio in Romania. Infatti con l’ingresso dei paesi dell’Europa orientale nella NATO, lo spazio aereo dell’Alleanza si è progressivamente allargato e, visto che non tutti i paesi membri della regione possiedono i dispositivi e le capacità aeree necessarie a garantire completamente la propria difesa e adeguati secondo gli standard alleati, gli altri paesi membri si sono fatti carico nel tempo di supplire, integralmente o a turno, o di integrare queste funzioni fondamentali per la sicurezza comune. Attività che l’Allenza, in particolare in corrispondenza dei confini del Fianco Est, ha deciso in tempi recenti di rafforzare e implementare.

Le operazioni di Air Policing della NATO vengono svolte sotto la diretta responsabilità del Comando Operativo Alleato a Bruxelles e dietro il coordinamento del Comando Aereo di Ramstein, in Germania.


Fonte immagine sito www.difesa.it

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