NATO Secretary General Jens Stoltenberg launched his outline for NATO 2030 in an online conversation with the Atlantic Council and the German Marshall Fund of the United States

Stoltenberg lancia #NATO2030 per rendere l’Alleanza ancora più forte, anche nei prossimi anni

Il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha annunciato le sue linee guida di #NATO2030: obiettivo del percorso di riflessione sarà rendere la NATO sempre più forte, anche per affrontare le sfide dei prossimi anni.

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, nel corso di una conversazione online promossa dall’Atlantic Council e il German Marshall Found degli Stati Uniti, in collegamento da Bruxelles, ha colto l’occasione dell’evento per lanciare le sue linee guida su #NATO2030, ovvero un percorso di riflessione strategica e di approfondimento sul futuro dell’Alleanza, da ora verso i prossimi dieci anni.

Stoltenberg, infatti, ha elencato gli elementi principali che rendono adesso questa riflessione indispensabile, tenuto conto del contesto internazionale attuale, sconvolto dall’emergenza Covid-19, ma già prima della pandemia immerso in una fase di cambiamento degli equilibri politici ed economici. Questa riflessione, a detta di Stoltenberg, può essere un’opportunità per riflettere su dove e come vediamo la nostra Alleanza tra dieci anni e quanto potrà continuare a renderci sicuri in un mondo sempre più incerto.

Per riuscire a mantenersi in grado di tutelare la sicurezza collettiva dei sui membri, la NATO deve, secondo il Segretario Generale, “restare forte militarmente, essere molto unita politicamente e assumere un approccio più ampio globalmente”. Questi tre punti saldi, approccio globale, mantenimento delle capacità militari e loro continuo e costante adeguamento, unità politica degli Alleati, sono le basi su cui sembra scaturire il rilancio e il rafforzamento dell’Alleanza per i prossimi anni. In un mondo dove aumentano le ambizioni globali di vecchi e nuovi protagonisti, Cina e Russia su tutti, ma dove è cresciuto nel tempo anche l’attivismo di soggetti non statali, organizzazioni terroristiche e criminali, e nuove potenze statuali regionali, la sicurezza è un bene fondamentale anche per continuare a garantire benessere e prosperità ai paesi occidentali. Ma la NATO per riuscire a rafforzarsi, proprio in ragione delle sfide presenti e in vista di quelle future che possono riguardare tutti domini su cui la sua azione si muove e tutte le regioni del globo, e che possono mettere a rischio la stabilità e gli interessi strategici dei suoi membri, dovrà appunto sviluppare e allargare ancora di più la sua azione, sia sul piano globale che a livello politico. Continuando però a garantire risorse e investimenti nelle capacità militari indispensabili a mantenerla forte sul piano militare, mantenendo in essere anche tutti quegli strumenti e quelle capacità che le hanno permesso di garantire per settanta anni la sua sicurezza.

Il tema del rafforzamento politico della NATO passa attraverso una maggiore unità tra i membri e l’uso dell’Alleanza stessa sempre di più come forum di discussione e confronto politico. Del resto la NATO è un consesso che riunisce i paesi europei e nord-americani, dove i componenti, oltre a condividere valori comuni, possono confrontarsi per stabilire obiettivi condivisi. Una maggiore capacità politica dell’Alleanza, come anche discusso a Londra nel dicembre 2019, può essere utile anche per allargare le capacità di coinvolgimento di nuovi partners nel mondo, nella definizione di strategie più efficaci a livello globale, e anche per investire in una sempre maggiore capacità dell’Alleanza di muoversi globalmente reggendo il confronto con le sfide e i rischi che questo mondo, in cui la competizione tra stati è in aumento, pone in essere.  Costruire sinergie, e rilanciare quelle già in essere anche in altre regioni del mondo, dal Medio Oriente allo stesso Pacifico, con paesi e partners che condividono i valori e gli obiettivi della NATO stessa, può essere indubbiamente un’azione indispensabile non solo a renderla sempre di più protagonista, ma anche a rafforzarne l’autonomia e il ruolo strategico.

Del resto la NATO è da molti anni ormai sempre più impegnata anche a livello globale, a partire da teatri complessi come i Balcani, l’Afghanistan e il Medio Oriente, e ha già sviluppato da tempo collaborazioni con paesi dell’area del Pacifico. Investire sempre di più, sia nella sua dimensione politica che nella sua proiezione globale, potrebbe essere una scelta fondamentale anche sul piano strategico per garantirle anche in vista dei prossimi anni un ruolo maggiore e soprattutto la possibilità di essere, davvero, spazio essenziale di sintesi e collaborazione transatlantica.

In questo avvio di riflessione che guarda ai prossimi anni, il Segretario generale sarà affiancato da un gruppo di esperti scelti nei vari paesi membri, mentre nei prossimi mesi la NATO stessa sarà impegnata in un processo di approfondimento tra gli alleati e con esperti del settore pubblico e privato per individuare linee guida e nuove proposte su cui lavorare in questi mesi. L’obiettivo di questo importante percorso di analisi e riflessione tratteggiato da Stoltenberg, rimane, come sempre è stato nella storia della NATO, adattarsi ai cambiamenti per essere sempre più forti e pronti ad affrontare le sfide future. Per essere in grado, come ha detto il Segretario Generale, “together we will keep our people safe in a more uncertain world”.


Fonte immagine sito Nato.int

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