Keynote speech by NATO Secretary General Jens Stoltenberg in the CEPA Forum

Le tre priorità per il futuro della NATO

Intervenendo al CEPA Forum il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg ha tracciato un elenco di priorità per il futuro dell’Alleanza. Ecco le principali

Lunedì 21 settembre 2020 il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg è intervenuto via web  al 12 ° forum annuale del Centro per l’analisi politica europea (CEPA), con un discorso programmatico dedicato al futuro della NATO  e del “nuovo decennio transatlantico”.

In questo suo intervento, (consultabile a questo link), Stoltenberg ha tracciato un elenco sintetico ma molto preciso delle tre priorità che saranno anche al centro del percorso NATO 2030. Questo processo, lanciato dopo il vertice di Londra, servirà a individuare le necessità e i nuovi obiettivi per la NATO nel prossimo decennio, alla luce dei cambiamenti dello scenario politico internazionale e dell’evoluzione del quadro della sicurezza globale in corso.

Secondo il Segretario generale, le tre priorità della NATO del futuro si riassumono nella necessità del mantenimento di una NATO forte militarmente, come lo è stata nel corso della Guerra fredda e dei trenta anni successivi alla sua fine; ma anche nella sfida di rendere la NATO anche più forte politicamente, condizione fondamentale per garantire stabilità e credibilità all’Alleanza oltre che capacità militare e capacità di azione politica, e anche condizione indispensabile per la terza priorità, ovvero quella di riuscire a dare alla NATO un approccio sempre più globale.

Partendo da queste tre priorità, che rappresentano le tre sfide per il consolidamento e il rilancio della NATO nei prossimi anni, Stoltenberg ha sottolineato come il dibattito di NATO 2030 interessa direttamente il futuro dell’Alleanza.

La NATO è stata per 70 anni garanzia di sicurezza e protezione del benessere dell’Occidente. È oggi l’unico consesso politico, oltre che militare, che riunisce i paesi di Europa e Nord America. Nel consolidamento della sua forza “transatlantica” vive ancora il cuore della sfida di rendere la NATO sempre più forte politicamente, condizione necessaria e indispensabile anche alla sua proiezione globale. La dimensione transatlantica dell’Alleanza è fondata non solo sulla comune necessità di sicurezza, ma anche su valori e istituzioni comuni, oltre che sull’esigenza di prospettive politiche condivise.

Così come la Pandemia ha messo e sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari ed economici dei paesi atlantici, impegnando direttamente anche la NATO nel fronteggiarla, è anche vero, come sottolineato da Stoltenberg, che le minacce militari alla sicurezza in essere prima dello scoppio della crisi del Covid 19 sono tutte ancora oggi in essere. Da qui la necessità di continuare ad investire nella capacità militari, nella difesa comune e nel costante processo di rafforzamento delle forze militari e di sicurezza dell’Alleanza. Ma proprio come la Pandemia ha dimostrato, le capacità della NATO devono anche essere orientate a fare fronte alle crescenti forme di minacce asimmetriche, ibride e cibernetiche, così come potrebbe essere necessario anche in futuro fare fronte a nuove emergenze o calamità ambientali o sanitarie.

Da questo punto di vista ecco che diventa indispensabile da un lato la capacità della NATO di aggiornare i propri strumenti di intervento e la propria riflessione strategica, oltre al proprio ruolo, ma anche quella di essere ancora di più un attore globale in grado di rafforzare anche la collaborazione con le istituzioni internazionali. Attore globale, che sappia fronteggiare sfide sempre più globali, dalle nuove tecnologie, all’ambiente, al terrorismo a quelle di natura più tradizionale e convenzionali, e che si ponga sullo scenario internazionale con un proprio protagonismo e un ruolo che va oltre la sola dimensione regionale.

In questo la NATO ha dimostrato già da tempo di essere un attore sempre più globale e può continuare su questo percorso già avviato. La sua capacità azione globale, anche di questo periodo, è ben rappresentata anche dalle attività svolte oltre i confini atlantici stessi nel fronteggiare il Covid-19 o nell’impegno nelle missioni internazionali in Iraq, Afghanistan o nei Balcani. Una NATO sempre più globale e sempre più forte, anche nei prossimi anni, sarà utile per garantire la sicurezza, il benessere e difendere le istituzioni democratiche dei suoi membri, ma indubbiamente potrà aiutare a rendere anche il resto del mondo sempre più sicuro.


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Immagine in home tratta dal sito ufficiale della Nato

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