Come Biden e Draghi rilanciano l’asse euro-atlantico

G7, NATO, Unione Europea, confronto con la Russia: il legame transtlantico è uscito rafforzato dalla settimana di incontri svolti in Europa. Con Joe Biden e Mario Draghi protagonisti.

Si è chiusa una settimana molto impegnativa e molto significativa sul piano politico internazionale, che ha avuto come palcoscenico principale l’Europa. Dal G7 in Cornovaglia all’incontro tra Biden e Putin a Ginevra, il Vecchio Continente ha ospitato 4 diversi appuntamenti di grande importanza, che hanno rappresentato in maniera continuativa ed esemplare quanto la possibilità di un rafforzamento dei legami tra “Vecchio e Nuovo mondo” sia attuale e concreta. Dopo anni complicati in cui le distanze sembravano essere aumentate, finalmente gli alleati hanno dato compiutamente prova di unità e coesione, e di un rinnovato spirito di collaborazione e dialogo che conviene a tutti. Merito del Presidente Biden, che conferma la sua volontà di voler investire nel rapporto con l’Europa, ma anche di protagonisti della politica europea come Mario Draghi.

Infatti questo scenario rinnovato di cooperazione euro-atlantica, che si è plasticamente manifestato in ognuno dei diversi appuntamenti in programma, dal G7 al vertice NATO all’incontro tra rappresentanti dell’Unione Europea e Presidente americano, ha avuto indubbiamente come protagonista principale il presidente americano Joe Biden, che ha così mantenuta ferma la promessa di agire in modo radicalmente diverso rispetto al suo predecessore. Se Biden può essere considerato l’uomo che, guidando gli USA, sta cercando di rilanciare e rafforzare l’asse transatlantico con gli alleati europei, investendo da un lato su un nuovo clima di fiducia, solidarietà e collaborazione e dall’altro spingendo per adottare alcune scelte coerenti con questa volontà, sui dazi, sui vaccini, sulla sicurezza, sulle tecnologie, Draghi è invece considerato uno dei capi di governo europei più affidabili e, data la sua competenza economica e la stima di cui gode a livello internazionale, una delle voci più autorevoli che l’Europa intera può mettere in campo in questo delicato passaggio storico a cavallo della crisi pandemica.

Non a caso Mario Draghi è stato premiato a Barcellona, poche ore fa, per i suoi meriti come Governatore della BCE. Un premio esemplificativo della stima e della credibilità che  a livello europeo gode il Presidente del Consiglio italiano, grazie soprattutto a quanto realizzato negli anni alla guida della BCE. Una figura indubbiamente necessaria, ora più che mai, all’Europa per poter uscire dalla crisi economica generata dalla pandemia, in un momento di cambiamento come quello che stiamo vivendo.

Durante la riunione del G7 in Cornovaglia, in cui sono stati discussi diversi temi strategici tra i leader, sono stati indubbiamente Mario Draghi e Joe Biden i protagonisti della riunione. Draghi soprattutto per quanto riguarda i temi economici e ambientali, ha guidato la discussione dei sette grandi, spingendo per investimenti su crescita e sviluppo e poi presiedendo la sessione dedicata al clima e al pianeta, altro tema sempre più centrale nel dibattito internazionale, discusso non solo dal G7 ma anche durante il vertice NATO. Un tema, quello della lotta ai cambiamenti climatici, di cui l’Italia si è fatta promotrice in diversi consessi internazionali, e di cui è stata protagonista in questi mesi anche all’interno dell’Alleanza Atlantica, e che rappresenta uno dei punti di maggiore convergenza con gli Stati Uniti e il programma di governo di Biden. Un tema intorno a cui cementare con forza l’asse tra paesi atlantici, ma anche cercare un dialogo e un confronto con gli altri grandi paesi del mondo.

Mario Draghi, nei diversi consessi di questi giorni, ha sempre ribadito con nettezza la coerenza italiana nell’adesione alla sfera euro-atlantica. Un tratto in completa continuità con la storia repubblicana, che il suo governo sta rilanciando con molta forza in ogni occasione, attestando sempre di più l’Italia anche come un interlocutore affidabile sia per gli alleati europei che per gli Americani.

Il nuovo clima che si è prodotto in questi mesi, dall’insediamento di Biden a oggi, trova nell’Italia uno dei paesi più convintamente partecipi della nuova cooperazione transatlantica e grazie alla figura di Draghi, e a quella di Biden, probabilmente uno dei paesi con le maggiori possibilità di esercitare un ruolo strategico in questa prospettiva. È chiaro che in atto vi è anche una partita geopolitica e strategica più ampia, che vede come protagonisti assoluti Stati Uniti, Cina e Russia, rispetto alla quale l’Europa, oggi, ha la possibilità di poter maggiormente giocare un ruolo da protagonista, al fianco dei suoi alleati naturali, gli USA. E in questa sfida epocale anche per l’Italia, se mantiene salda la sua posizione al fianco degli Stati Uniti e come uno dei paesi leader dell’Unione Europea, possono aprirsi anche interessanti occasioni di protagonismo,  a partire dalle aree che più ci premono, come il Mediterraneo.

La compattezza dell’Occidente, ribadita negli incontri di questi giorni, che basa la sua forza sui valori comuni, la storia, la cultura, le istituzioni democratiche, una comune visione  del mondo, sarà decisiva nei prossimi anni per poter affrontare le sfide che il terzo millennio ci pone. Dal clima alla salute del pianeta, alla sicurezza, alla rivoluzione tecnologica. Biden e Draghi sembrano essere ben consapevoli di tutto questo, e hanno dato prova, insieme agli altri leaders dei paesi alleati in queste settimane e negli incontri appena conclusi, di quanto le alleanze e la cooperazione transatlantica possano essere la base necessaria per affrontare queste sfide.


Immagine tratta dal sito Governo.it

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