NATO, G7, Consiglio europeo. Biden in Europa per dare una svolta alla crisi

Il Presidente degli Stati Uniti partecipa a tutti e tre i summit, compreso il Consiglio europeo. La NATO rafforza la sua presenza militare nel fianco est, mentre Washington si impegna ad aumentare le forniture di gas naturale all’Europa.


Nella giornata del 24 marzo, si sono tenuti in sequenza tre summit straordinari (NATO, G7, Consiglio europeo), che hanno registrato la partecipazione del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden – mai prima d’ora il leader di un paese terzo aveva preso parte al Consiglio europeo e questo dato dovrebbe darci la misura della portata storica dell’evento –, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise tra i rispettivi membri per fronteggiare la situazione emergenziale in Ucraina e disporre nuove misure sanzionatorie contro la Russia.
I vertici dei trenta paesi componenti la NATO hanno concordato sul dispiegamento di 40 mila uomini nel fianco orientale dell’Alleanza e di altri quattro battlegroup in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia – che si aggiungono ai quattro già presenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia: ci saranno complessivamente otto gruppi tattici lungo tutto il versante est della NATO –, oltre che sull’invio di nuove armi all’Ucraina: in particolare, come riferito da Stoltenberg, verranno inviati missili antitank, droni e sistemi di difesa aerea. Queste misure “preventive, proporzionate e non foriere di escalation” – come sono state definite nello statement dei Capi di Stato e di Governo dei paesi NATO rilasciato a margine dell’incontro – svolgono una duplice funzione: irrobustire il supporto concreto all’Ucraina e rafforzare la deterrenza verso la Russia.
Stoltenberg ha poi ribadito, in conferenza stampa, come l’Alleanza non sia intenzionata a disporre truppe in territorio ucraino, aggiungendo, però, che sono stati attivati sistemi di difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare e che verranno forniti mezzi e addestramento all’Ucraina per far fronte a questo tipo di minacce.
Ma dal summit esce anche un monito a Pechino. I leader dei trenta paesi membri della NATO diffidano la Cina dal fornire assistenza militare alla Russia e dall’intraprendere azioni che possano aiutarla ad aggirare le misure sanzionatorie. Sanzioni che, a valle del G7 e del Consiglio europeo, ora incidono anche sulle riserve auree russe.
Dal vertice emerge altresì la volontà degli Stati Uniti di dare un contributo decisivo per allentare il legame energetico dell’UE con Mosca, fornendo all’Europa altri 15 miliardi di metri cubi di gas naturale per l’anno in corso. Un impegno così consistente da parte di Washington potrebbe portare i paesi più riluttanti all’allargamento delle sanzioni al petrolio e al gas russi a superare le proprie renitenze.

Per leggere le dichiarazioni finali del vertice NATO di Bruxelles CLICCA QUI


Credit by nato.int

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