L’importanza strategica dei Balcani per l’Italia

La recente visita ufficiale del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in Montenegro e Croazia, ha ribadito l’importanza strategica dell’area balcanica per il nostro paese.

L’Italia è interessata da sempre, fin dalla sua nascita come stato unitario, ai Balcani. Vi sono ovviamente motivi di ordine storico, anche precedenti alla nascita del Regno d’Italia, che legano il nostro paese ai destini delle terre balcaniche site sull’altra sponda dell’Adriatico. Ma, non solo per la vicinanza geografica, anche rilevanti motivi di ordine geopolitico, culturale, economico e strategico, che rendono i paesi dei Balcani occidentali particolarmente importanti per la nostra politica estera, per la nostra economia e anche per la nostra sicurezza. Non da ultimo, il ruolo svolto dall’Italia, in ambito NATO ed europeo per favorire il processo di stabilizzazione e di sicurezza dell’area, basti ricordare le missioni in Bosnia, Kosovo e Albania, è stato decisivo.

Dopo le guerre degli anni Novanta, le violazioni dei diritti umani, la violenza diffusa, gli interventi dell’Alleanza Atlantica, ancora oggi vi sono importanti missioni internazionali in cui il personale italiano, in particolare i militari, svolgono funzioni determinanti. In particolare si pensi a Kfor.

Tutt’oggi il nostro paese è seguito e visto come un riferimento per molti paesi dell’area e vi sono legami fortissimi con alcuni di questi, per esempio si ricordi anche la recente crisi vissuta dall’Albania col soccorso prestato dal nostro paese a seguito del terremoto.

Rispetto agli anni Novanta e alla crisi drammatica che investì i Balcani occidentali, oggi si sono fatti numerosi passi in avanti nel processo di stabilizzazione della regione, tanto che alcuni dei paesi presenti sono diventati membri UE e NATO e altri hanno avanzato la propria candidatura per diventarlo. L’opinione pubblica di questi paesi è attraversata da anni da un dibattito interno molto acceso tra posizioni diverse, ma è indubbio che il tema del rapporto con l’Europa sia un tema decisivo per il loro futuro, ma anche per il futuro dell’Unione. E per rilanciare il confronto e il processo di integrazione europea nei Balcani, area su cui si concentrano interessi e attenzioni anche di altre grandi potenze regionali e internazionali, si pensi per esempio a Turchia e Russia, l’Italia può indubbiamente svolgere una funzione molto rilevante proprio in virtù dei legami storici e dell’attenzione riscossa in quei paesi.

L’area balcanica occidentale deve essere sempre di più al centro della riflessione strategica e geopolitica del nostro paese, non solo per gli interessi e la presenza della nostra diplomazia o per la nostra economia e le numerose imprese italiane che hanno rapporti e investimenti nell’area,  ma anche per le questioni che interessano la nostra sicurezza nazionale e la sicurezza europea e atlantica. I Balcani, terra di frontiera e di confine da secoli, storicamente contesi tra potenze diverse, fin dal medioevo, sono stati e sono tuttora crocevia di traffici e interessi, non solo geopolitici, ma, per esempio, anche di natura criminale transnazionale, che possono insidiare la nostra sicurezza, ma anche la presenza, la diffusione e il transito di soggetti radicalizzati  di matrice jihadista, che da anni usano alcune zone dei Balcani non solo a livello logistico ma anche come aree di arruolamento, si pensi ai Foreign fighters partiti verso la Siria.

In questo quadro, tra aspirazione alla sicurezza collettiva, collaborazione e cooperazione in ambito NATO ed Europeo, rapporti di buon vicinato e di relazione strategica con l’Italia, anche sul piano militare, la visita ufficiale svolta in questi giorni dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in Montenegro e  in Croazia, è stata indubbiamente particolarmente importante.  Non solo per il confronto sviluppato e la collaborazione bilaterale, ma anche per ribadire la vicinanza e l’amicizia che lega il nostro paese alle terre sulla sponda orientale dell’Adriatico.

Con il Montenegro, paese di recente ingresso nella NATO, dove il Ministro ha incontrato il Presidente del Parlamento, Ivan Brajovic, il Primo Ministro Dusko Markovic ed il suo omologo Predrag Boškoviće e la Croazia, invece, che oltre ad essere membro della NATO fa parte anche dell’UE, dove ha incontrato a Zagabria il collega Damir Krstičević per siglare un Memorandum of Understanding nel settore difesa. Guerini ha poi anche partecipato ad una riunione informale dei Ministri della Difesa UE a Zagabria, cui erano presenti l’Alto rappresentanta UE Borrell e il Segretario generale della NATO Stoltenberg.

I Balcani, sotto il punto di vista geopolitico, sono al centro di una delle principali direttrici della nostra politica estera. La nostra presenza e la nostra attenzione verso questa regione è e dovrà nel tempo restare alta, intensificando anche le attività di cooperazione e di collaborazione, anche in ambito sicurezza e difesa, con paesi che fanno già parte del campo euro-atlantico o che hanno interesse ad entrarvi, e con paesi, come la Serbia, il cui ruolo politico e la cui storia, al centro dei Balcani, sono strategici anche per la stabilizzazione di tutta la regione.

Anche per questi motivi la visita del Ministro Guerini in due paesi così rilevanti per l’area come Croazia e Montenegro conferma l’attenzione dell’Italia per tutta la regione balcanica. Un’attenzione cui anche nei prossimi anni sarà necessario investire sempre di più anche nell’ottica della tutela dei nostri interessi e della nostra sicurezza nazionale, ma anche per favorire quel processo di stabilizzazione di tutto il Mediterraneo, fondamentale per noi e anche per l’Alleanza Atlantica, che passa necessariamente anche dai Balcani Occidentali.

Fonte immagine sito ufficiale del Ministero della Difesa

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