Nuove tensioni e scontri nel Caucaso tra Armenia e Azerbaigian

Cosa sta succedendo ai confini tra Armenia e Azerbaijan? Le tensioni tra i due paesi crescono dopo la notizia di alcuni scontri in cui vi sarebbero morti e feriti. La questione sempre aperta della regione del Nagorno-Karabakh e i possibili riflessi internazionali di questa nuova crisi

Notizie di nuovi socntri e tensioni crescenti nel Caucaso, tra Armenia e Azerbaigian. Numerosi organi di stampa e agenzie internazionali hanno nelle ultime ore riportato la notizia di combattimenti, con probabile presenza di vittime, attorno alla regione contesa del Nagorno-Karabakh, un’area contesa da diverso tempo, e che fu oggetto di un conflitto già negli anni Novanta, poco dopo la fine dell’Unione Sovietica ( di cui questi territori erano stati parte per decenni).

Secondo fonti di stampa le parti in lotta avrebbero subito un numero non precisato di vittime, sia militari che civili. La tensione e i combattimenti, che si sarebbero prodotti in queste ore, hanno riportato l’attenzione degli osservatori e della comunità internazionale su questa regione, tanto da far temere che la crisi, appena agli inizi, possa degenerare, con effetti pericolosi nell’area, visti i trascorsi bellici mai risolti del tutto e i diversi schieramenti a cui i due paesi appartengono. Infatti i due paesi sono legati, strettamente, a due protagonisti della regione come Russia, gli Armeni, e Turchia, gli Azeri; si tratta di legami che vanno oltre la dimensione politica, ma hanno anche rilevanti aspetti di natura economica e culturale. Anche per questo, storicamente, le tensioni che circondano la vicenda del Nagorno-Karabakh e le rivalità tra le due repubbliche caucasiche, hanno visto in campo anche altri paesi, schierati al fianco dei due contendenti.

L’Unione Europea, ma anche Francia, Germania e Italia, hanno esortato le capitali dei due paesi, Baku e Yerevan, a porre termine, rapidamente, agli scontri e alle ostilità in essere, così come la Russia, che tra l’altro è alleata anche militarmente dell’Armenia,  ha fatto richiesta di porre fine agli scontri.

Nello scambio reciproco di accuse è difficile al momento avere informazioni certe sulla reale situazione sul campo, ma sembra chiaro che la tensione, crescente, potrebbe portare anche ad un acutizzarsi della crisi e a una escalation militare nella regione separatista, formalmente sottoposta al controllo dell’Azerbaigian, ma nei fatti controllata dai separatisti filo-armeni.

Infatti, la tensione e le rivalità nella regione tra i due paesi, sono rimasti in essere fin dai tempi della guerra dei primi anni novanta, mentre la vicenda del Nagorno-Karabakh, è rimasta irrisolta in questo periodo, con un confronto costante a livello diplomatico e politico tra Armenia e Azerbaigian.

Cosa è successo in passato? Il Nagorno-Karanakh è un territorio motuoso, situato nel sud-ovest dell’Azerbaigian, la cui popolazione è a maggioranza etnica armena. Tra il 1992 e il 1994, ma preceduta da scontri, tensioni e violenze fin da 1988, fu teatro di una guerra sanguinosa, proprio tra i separatisti della regione, sostenuti dalla Repubblica Armena, e l’Azerbaigian.  Dalla fine della guerra la situazione è rimasta come sospesa e tecnicamente i due paesi coinvolti  sono ancora in guerra. Da allora, tensioni e scontri si sono ripetuti nel tempo, con momenti di maggiore crisi a cui la comunità internazionale ha tentato di temperare, e un frequente scambio di minacce da parte delle autorità dei due paesi.  Sono state tentate anche mediazioni internazionali per risolvere la crisi, ma i combattimenti scoppiati nelle ultime ore, sembrerebbero palesare quanto la crisi in realtà sia ancora seria e potrebbe aggravarsi coinvolgendo anche altri attori. Infatti Russia e Turchia sono legati ai due paesi, anche se la Russia vanta buoni rapporti anche con l’Azerbaigian. Ma la contrapposizione tra queste due repubbliche caucasiche potrebbe vedere in una nuova regione diversa da Libia e Siria, la contrapposizione tra Turchia di Erdogan e Russia di Putin.

L’Armenia infatti, pur essendo uno Stato asiatico del Caucaso meridionale, con capitale Erevan, da un punto di vista storico-culturale, è paese generalmente considerato europeo; è membro del Consiglio d’Europa e ha la maggioranza della popolazione di religione cristiana. La Chiesa armena vanta una tradizione antichissima, una delle più antiche in tutto il mondo cristiano. I rapporti storici, anche per motivi di natura culturale  e politica, con la vicina Russia, sono stabili e forti, mentre all’opposto, sono forti le rivalità e le tensioni con Azerbaigian e Turchia.

L’Azerbaigian è uno stato stretto tra l’Asia occidentale e l’Europa orientale, a differenza dell’Armenia si affaccia sul Mar Caspio. È un grande produttore di Gas, e la sua capitale, Baku, è una città in forte espansione. Ha rapporti stabili con la Turchia, non solo sul piano economico, ma anche culturale, essendo un territorio abitato da una popolazione la cui lingue rientra nel ceppo turcofono, insieme ai paesi dell’Asia Centrale e verso cui la Turchia, rivolge da anni la sua sfera di influenza geopolitica ed economica. Non a caso, proprio allo scoppio di questa nuova crisi, la Turchia ha subito affermato di essere pronta a sostenere i suoi alleati azeri.

Che sviluppi adesso per questa situazione? Visti i trascorsi e lo stato dei rapporti in essere tra i due stati al momento è difficile prevedere come questa nuova crisi possa evolvere. Certamente gli sviluppi saranno monitorati dalla comunità internazionale, a partire dalla Unione Europea e dalla NATO, se non altro per i protagonisti in campo e i loro alleati. Per il momento dunque la tensione potrebbe crescere ancora come all’opposto diminuire, e non è escluso che si cerchi in altre sedi una ricomposizione. Certamente la vicenda legata al Nagorno-Karakakh rimane una delle potenziali fonti di nuove crisi e conflitti più prossime ai confini europei.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *