Libia: la visita di Draghi per rafforzare l’Italia nel Mediterraneo

Importanza politica, e strategica, della visita del Presidente del Consiglio Mario Draghi in Libia

Il Mediterraneo è da sempre il teatro di riferimento principale della proiezione estera del nostro paese non solo sul piano diplomatico e politico, ma anche per molti interessi economici e strategici del paese, per la sicurezza dei nostri confini e la nostra stabilità interna, per i numerosi interessi, e attività, delle nostre aziende nella regione. E tra i diversi paesi bagnati dal Mediterraneo, nella sua sponda Sud, con cui l’Italia ha avuto, e ha tuttora, importanti rapporti politici, diplomatici ed economici sicuramente la Libia riveste un ruolo cruciale. E per certi versi unico.

Considerata da tempo da molti analisti la nostra principale priorità di politica estera, in considerazione anche della recente crisi, la Libia ricopre per numerosi motivi una centralità che va oltre i soli interessi italiani, ma riguardano tutta l’Europa. Non a caso, nel corso degli ultimi anni, la crisi che da dieci anni ha attraversato il paese, con momenti di conflitto e tensione molto gravi, ha visto da un lato  numerosi riflessi di sicurezza su tutto il bacino del Mediterraneo, e man mano aumentare anche la presenza e gli interessi di molto attori geopolitici di primo piano in tutta la regione nord africana e mediorientale, a partire da potenze come Russia e Turchia.

Oggi la Libia, dopo anni molti complessi, sta cercando con fatica di uscire dalla crisi e ritrovare stabilità e unità. E l’Italia, vista la sua vicinanza, la sua presenza nel paese e gli interessi reciproci, può svolgere un ruolo decisivo in questa fase strategica per il paese nord africano. Dalla stabilità e dalla sicurezza in Libia, dipendono anche equilibri e  importanti effetti in tutta la regione del Nord Africa e del Mediterraneo. La soluzione pacifica della sua crisi decennale, una delle più gravi presenti nell’area insieme a quella siriana e alla crisi yemenita, sarebbe un elemento di grande stabilizzazione della regione, anche guardando alle sue ricadute su tutto il Nord Africa, agli interessi e le rivalità presenti tra le diverse potenze, ma anche per quanto riguarda la  complessa situazione presente nel Sahel.

Per questo le iniziative recenti svolte dalla nostra diplomazia e dal Governo in Libia e, soprattutto, la visita del Presidente del Consiglio Mario Draghi,  rivestono un’importanza strategica per l’Italia, non solo limitatamente ai rapporti con il paese africano, ma anche in riferimento sia alla stabilizzazione potenziale della regione che per quanto riguarda il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo.

La visita di Draghi ha certamente avuto un rilevante impatto e un forte valore simbolico, rafforzato dalla storia dei rapporti tra Libia e Italia, ma anche dall’impegno svolto dall’Italia, anche negli più bui e difficili del conflitto, attraverso il lavoro della sua diplomazia. Il peso che l’Italia può esercitare nel paese, e in tutta la regione, è notevole e il fatto che Draghi abbia scelto, come prima missione all’estero, di recarsi proprio in Libia in queta fase storica è un segnale molto rilevante sul piano politico, che rafforza la nostra proiezione verso tutto il Mediterraneo, in una fase in cui questo mare è stato fortemente scosso da turbolenze geopolitiche di vario genere.

Il Premier Draghi,  arrivato a Tripoli accompagnato dal Ministro degli Esteri Di Maio,  ha incontrato il Primo Ministro libico Abdelhamid Dabaiba, con il quale ha poi rilasciato delle dichiarazioni congiunte al termine dell’incontro, prima di incontrare, successivamente, il Presidente del Consiglio Presidenziale Mohamed Younis Ahmed al-Menfi.

Nelle sue dichiarazioni Draghi ha voluto con forza segnalare l’importanza del momento per la Libia, con il governo di unità nazionale legittimato dal Parlamento che sta cercando di procedere sul percorso di riconciliazione nazionale. “Un momento unico” anche per “ricostruire quella che è stata un’antica amicizia”, che infatti è la condizione essenziale per poter rilanciare i rapporti bilaterali, anche sul piano degli scambi culturali ed economici. Non a caso durante l’incontro numerosi temi di comune interesse sono stati toccati, sia per quanto riguarda le materie in campo energetico, sanitario, culturale, infrastrutturale, tecnologico, e anche per quello che riguarda dossier centrali come la sicurezza. Non a caso diventa importante riattivare l’Accordo di amicizia del 2008, per rilanciare la collaborazione in molti settori.

È evidente che questa prima visita all’estero del Presidente del Consiglio Draghi ha avuto un valore molto importante non solo per riaffermare una leadership italiana, ma anche per rafforzare sempre di più il nuovo  protagonismo italiano nella regione. Mentre il Mediterraneo e il Medio Oriente ritornano sempre di più anche al centro degli interessi della nuova amministrazione americana, l’Italia può tornare a svolgere con pienezza il suo ruolo, non solo in Libia, ma anche guardando oltre, verso tutto il Nord Africa e il Sahel, aree sempre più strategiche per la sicurezza italiana ed europea, anche in prospettiva dei prossimi anni e in ragione delle conseguenze possibili dell’attuale crisi pandemica.


Immagine tratta dal sito Governo.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *