La sfida del Governo Draghi, per l’unità nazionale e il rilancio del paese oltre la crisi

Con un intervento di più di 50 minuti, il Presidente del Consiglio Mario Draghi in Senato ha delineato i tratti della futura azione di governo in nome dell’unità nazionale e della lotta contro il virus. Inizia la sfida per il rilancio del paese, attraverso anche un solido aggancio euro-atlantico

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto questa mattina in Senato, per le sue comunicazioni in vista del voto di fiducia. Alla presenza della Presidente del Senato e dei componenti del suo Gabinetto, ha tenuto un intervento di oltre 50 minuti, intenso e dettagliato, in cui ha toccato i principali punti del suo programma su cui svilupperà l’azione di governo nei prossimi mesi.

Un intervento preciso e di impronta molto realista, più volte interrotto dagli applausi dell’aula, in cui l’ex Presidente della BCE ha presentato con chiarezza e intensità i cardini essenziali del lavoro che intende portare avanti, in nome dell’unità nazionale e della responsabilità verso il paese. Responsabilità cui ha voluto fin da subito fare un richiamo, nel dovere oggi prioritario per tutte le istituzioni, di combattere la pandemia e preservare le vite delle persone. “Il virus è un nemico di tutti” ha precisato Draghi, richiamando all’unità nella lotta contro questa gravissima emergenza, che ha colpito così in profondità l’Italia, sul piano sociale e sanitario, ma sempre di più anche a livello economico. Un richiamo all’unità che non a caso è stato inserito sia all’inizio del suo intervento che in chiusura, in nome dell’amore per l’Italia, che unisce tutte le forze politiche.

Come era prevedibile, visto anche il contesto in cui il Governo è nato e le finalità con cui è stato realizzato, partendo dall’appello che pochi giorni fa il Presidente Mattarella rivolse al paese e alle forze politiche, era evidente che una parte considerevole del lavoro che l’esecutivo porterà avanti sarà proprio dedicato a fronteggiare l’emergenza pandemica e tutti i suoi effetti per rilanciare il paese. Il cuore della sfida sarà condurre l’Italia fuori da questa gravissima crisi, attraverso le iniziative necessarie e le riforme utili. E sul senso di responsabilità e il coraggio necessario ad affrontare questa sfida, in questo particolare momento storico, il Presidente del Consiglio ha dedicato parole chiare, richiamando il più alto spirito repubblicano  e la forza delle scelte coraggiose, anche nei momenti più difficili, che hanno permesso al nostro paese di crescere nella storia. Del resto l’Italia ha già conosciuto nella sua storia altri momenti critici, ma sempre ha saputo trovare le energie e unire le forze migliori del paese per superare le avversità e rilanciarsi. Oggi non è da meno e in questo è chiaro quanto sia alto il senso della sfida, in nome dell’unità e della responsabilità verso i cittadini e le istituzioni, che Draghi ha ben rappresentato nel suo intervento, in cui ha anche cercato di dare alla prospettiva del lavoro da fare una visione improntata oltre la contingenza del momento, orientata verso il futuro e fedele anche al tema, a Draghi caro, della responsabilità verso le future generazioni. In fondo questo momento cruciale che stiamo vivendo potrebbe determinare anche scelte decisive per il futuro dei giovani italiani,   rispetto alle quali occorreranno capacità progettuale, nell’utilizzare tutte le risorse disponibili senza sprecarle, coraggio e anche visione. Come ebbero modo di fare i padri fondatori della Repubblica più di settanta anni fa, nel dopoguerra, negli anni della ricostruzione. E proprio citando coloro che ricostruirono l’Italia sulle macerie di una guerra devastante che avrebbe potuto pregiudicare il futuro di un paese ferito e sconfitto, che Draghi ha parlato di possibilità e responsabilità di “Nuova ricostruzione”. Un impegno a cui ha auspicato che tutti, anche nella diversità delle proprie idee, possano dare un contributo, con l’obiettivo di consegnare alle future generazioni un paese migliore.

Draghi ha ovviamente annunciato le iniziative intorno a cui intende promuovere un’azione di governo coesa e decisa, con l’obiettivo di investire le migliori risorse e competenze del paese, sfruttando tutte le risorse economiche  a disposizione, anche a livello comunitario. Fotografando lo stato del paese colpito dalla pandemia e della nostra economia nazionale,  di cui ben conosce ogni dato ed elemento strutturale vista la sua esperienza e le sue competenze, il Presidente del Consiglio ha poi delineato le principali priorità da cui partire per affrontare l’emergenza sotto tutti i punti di vista: dalla sfida delle vaccinazioni, che è essenziale, al sostegno all’economia in crisi e ai settori più colpiti, alla scuola, alle riforme utili. Ambiente e transizione ecologica, digitalizzazione, parità di genere, welfare state, fisco, sono stati alcuni dei temi toccati durante il suo discorso. Ma ovviamente non sono mancati i passaggi e i riferimenti alla collocazione internazionale e i richiami all’europeismo e al ruolo dell’Italia. Certamente da questo punto di vista il ruolo da lui rivestito, negli scorsi anni, in ambito europeo e internazionale, sono una garanzia rispetto alla collocazione del paese nel mondo, ma anche rispetto alla possibilità che possa rilanciare ancora di più il nostro ruolo internazionale. Draghi ha speso parole chiarissime sia sull’Euro che sulla fedeltà dell’Italia alla prospettiva europea, spiegando perfettamente come l’Italia può essere solo più debole fuori da una simile collocazione, e ha ribadito come il Governo stesso da lui presieduto nasca nel pieno rispetto dell’appartenenza del nostro Paese, all’Unione europea e all’Alleanza Atlantica, come le altre grandi democrazie occidentali, anche per la difesa e la promozione dei loro principi e valori.

Il collocamento del paese nel panorama internazionale e la sua fedeltà all’atlantismo e all’europeismo che sono stati una condizione stabile e indissolubile di tutti i governi repubblicani dal 1945 ad oggi, possono essere chiaramente anche un’occasione e una necessità, proprio in questa fase storica, per rilanciare l’economia nazionale e garantire la sicurezza del paese. L’ancoraggio del paese alla NATO, all’Unione europea e alle Nazioni Unite sono state sempre condizione indispensabile alla nostra iniziativa politica e diplomatica internazionale, ma anche un fondamentale viatico allo sviluppo e alla crescita economica. E nel ribadirlo Draghi ha anche voluto lanciare uno sguardo oltre i nostri confini, citando alcune delle priorità internazionali dell’Italia, dai Balcani alla Libia, al Mediterraneo allargato, all’Africa, su cui l’ancoraggio euro-atlantico sarà decisivo anche nei prossimi anni. Da questo punto di vista è chiaro che, anche alla luce della nuova stagione politica che si sta aprendo con la nuova amministrazione americana e della possibilità di un rilancio del multilateralismo transatlantico, che alcune delle priorità delineate per la sua azione di governo, dall’ambiente alla lotta al virus, dal rilancio del progetto europeo alla sfida del recovery fund e della ricostruzione post-Covid, saranno anche il cuore del confronto internazionale con i nostri alleati e, soprattutto a livello europeo, oggetto di numerose azioni comuni da condurre, a partire dal coraggioso programma del Next Generation EU. La portata di queste sfide, soprattutto in campo ambientale ed economico, sono talmente grandi da necessitare una maggiore capacità di coesione tra gli alleati, sapendo rafforzare e sfruttare anche i legami atlantici, che oggi tornano centrali. In questo la presenza di Mario Draghi alla guida di uno dei paesi fondatori di UE e NATO, e il ruolo che l’Italia in questo 2021 potrà svolgere in consessi come il G20 e la conferenza Cop26, potranno essere sicuramente molto utili per il raggiungimento di obiettivi comuni con i nostri alleati europei e atlantici. L’Italia può svolgere una funzione importante in molti ambiti, dal Mediterraneo all’Unione Europea alla NATO e da questo punto di vista, data l’evidente necessità di costruire sempre di più occasioni di collaborazione internazionale intorno a dossier strategici per la sicurezza e l’economia, che il Presidente del Consiglio, già con le sue parole, ha mostrato di avere le idee chiare. La sfida del rilancio del paese oltre la crisi, in nome della responsabilità e dell’unità nazionale, passerà nei prossimi mesi anche dalla capacità dell’Italia di essere sempre di più protagonista in Europa e nel mondo.


Immagine tratta dal sito Governo.it

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