NATO: al via la riunione dei ministri degli esteri dell’Alleanza

Martedì 1 dicembre e mercoledì 2, si terrà la riunione dei Ministri degli Esteri della NATO. Molti i punti in discussione di primaria importanza

Martedì 1 dicembre al via la riunione (virtuale) dei ministri degli Esteri della NATO, che segue di alcune settimane la riunione dei Ministri della Difesa. Molti i punti al centro della discussione nella due giorni, prima riunione di questo genere dopo le elezioni presidenziali americane del 3 novembre.

Questo meeting rappresenta un appuntamento molto rilevante, a chiusura di un anno difficile anche per tutti i paesi della NATO, a causa dell’emergenza pandemica da Covid-19, esplosa a febbraio, che ha messo a dura prova i sistemi sanitari nazionali e l’economica globale. Un’emergenza inaspettata e improvvisa, tutt’ora in corso, che ha testato sul campo anche le capacità dell’Alleanza nel coordinare aiuti e intervenire in soccorso dei propri paesi membri e partners in un’emergenza di questa tipologia.

Otre al tema dell’emergenza attuale e della reazione messa in campo dalla NATO, vi saranno numerosi altri punti in discussione al centro del dibattito: dalla relazione del gruppo di esperti nominati dal Segretario Generale Stoltenberg nel quadro dell’iniziativa di public diplomacy NATO2030, che presenteranno il loro report con alcuni spunti di riflessione e suggerimenti per rafforzare e rilanciare il ruolo della NATO nei prossimi anni, alla discussione su questioni rilevanti per gli impegni attuali dell’Alleanza, nelle missioni internazionali, come la missione in Afghanistan, alla luce anche delle odierne evoluzioni sul campo. La missione in Afghanistan resta ancora oggi, dopo quasi 20 anni, la più importante della NATO in essere. Ma due punti altrettanto importanti, al centro del confronto, saranno anche il confronto con Cina e Russia. Sul piano politico e diplomatico, il confronto con queste due potenze, per motivi diversi, rappresenterà nei prossimi anni una parte significativa della sfida strategica e geopolitica che la NATO e i paesi alleati, dovranno sostenere.

È evidente che in un consesso come quello in programma, la riflessione tra i paesi atlantici su temi come deterrenza, competizione tecnologica, sicurezza collettiva, ma anche rispetto a crisi in essere ai confini dell’Alleanza, come quelle in Bielorussia e in Nagorno-Karabakh, o la sicurezza nelle zone più prossime ai confini, saranno di primaria importanza e riguarderanno direttamente anche i rapporti con queste due potenze. Se il confronto con la Russia ha una storia, ormai, consolidata nel tempo e interessa direttamente, oltre alle  crisi citate, anche temi come la deterrenza nucleare, l’ascesa globale cinese, e la competizione soprattutto sul piano tecnologico che si è prodotta negli ultimi anni, hanno obbligato l’Alleanza, già dal vertice di Londra di un anno fa, ad affrontare questo tema anche al suo interno.

Molti dei temi in discussione riguardano direttamente anche gli interessi italiani e le nostre attività in seno all’Alleanza: a partire dall’emergenza pandemica fino alla missione in Afghanistan, dove opera un contingente italiano tra i più importanti tra quelli presenti. Ma anche la sicurezza nel Mediterraneo allargato, che coinvolge quindi anche la situazione nel Caucaso e nel Mar Nero, così come l’emergere delle nuove minacce asimmetriche e l’instabilità politica soprattutto sul Fianco Sud dell’Alleanza sono tutti temi per noi fondamentali. La riunione dei Ministri degli Esteri sarà dunque un’occasione importante in vista delle prossime scadenze e degli impegni futuri dell’Alleanza, soprattutto anche in ragione della volontà di rendere la NATO sempre più forte sul piano politico e sempre più presente a livello internazionale

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