Flags flying halfmast at NATO headquarters to mark International Holocaust Remembrance Day

Giorno della Memoria: su iniziativa dell’Italia, la NATO ricorda le vittime dell’Olocausto

La commemorazione per il Giorno della Memoria si è tenuta anche a Bruxelles, presso il Quartier Generale della NATO, su iniziativa della Rappresentanza Italiana. Presente anche il Vice Segretario Generale Mircea Geoana.

Il 27 gennaio è una data significativa in tutto il mondo. A 76 anni dalla liberazione del Campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau si sono tenute numerose cerimonie per il Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto del popolo ebraico, uno degli eventi più drammatici della storia mondiale, che così profondamente ha segnato la coscienza collettiva europea.

La memoria dell’olocausto, come la lotta contro le discriminazioni e le persecuzioni religiose, sessuali, razziali, politiche, sono oggi parte fondamentale del bagaglio culturale e valoriale comune dei paesi occidentali e delle democrazie e quindi, ovviamente, dei paesi membri dell’Alleanza atlantica. Significativo, da questo punto di vista, il fatto che la commemorazione per ricordare le vittime dell’Olocausto e delle persecuzioni naziste sia diventata ormai un evento fisso, nella giornata del 27 gennaio 2020, anche presso il Quartier Generale della NATO a Bruxelles. Una novità importante, forse impensabile sino a poco tempo fa. L’Alleanza ha iniziato sottolineare la rilevanza della ricorrenza con una commemorazione dedicata, accompagnata dall’apposizione delle bandiere alleate e NATO a mezz’asta, su iniziativa della Rappresentanza Permanente d’Italia per la prima volta nel gennaio 2020. Nel corso del tempo, l’iniziativa si è consolidata, raccogliendo grande apprezzamento e consenso tra gli Alleati e tra i ranghi del segretariato internazionale.

La commemorazione di quest’anno ha offerto un importante momento di riflessione collettiva per sottolineare che un’Alleanza fondata sui valori, come ha ricordato anche l’Ambasciatore Francesco M. Talò nell’aprire l’evento, abbia l’imperativo morale di ribadire il proprio impegno sia a ricordare la maggiore tragedia della storia umana, che a spendersi per difendere tale comune patrimonio di valori, combattendo l’antisemitismo, affinché una simile tragedia non si ripeta. Come l’Ambasciatore Talò ha notato: “siamo qui insieme per rendere omaggio ai milioni di vittime dell’Olocausto e per ricordarli ma anche per ricordare a noi stessi che il sonno della ragione ha generato atrocità indicibili non molto tempo fa. Non dormiremo, possiamo essere sentinelle ed essere la luce del coraggio. Questa è la vera ragione della fondazione della nostra Alleanza. Un’Alleanza unica nella storia dell’umanità, non una coalizione temporanea contro qualcuno, ma un’Alleanza permanente, la più vincente nella storia, per qualcosa, per i nostri valori”.

La NATO è nata poco tempo dopo la fine della seconda guerra mondiale, unendo tra loro anche paesi che durante quella guerra si erano combattuti. Si trattò infatti fin da subito non solo di un’alleanza politico-militare di tipo “tradizionale” ma anche e soprattutto di un’unione basata su valori comuni da difendere. Un’unione non contro qualcuno ma per qualcosa. E il valore della memoria, oggi come allora, è uno dei più importanti, soprattutto per i sistemi democratici come quelli che aderiscono all’Alleanza. In questo senso, il diplomatico italiano ha spiegato che “nel contesto di un’Alleanza di democrazie, come siamo, basata su valori fondamentali come la libertà individuale e lo Stato di diritto, dobbiamo unirci alla campagna globale volta a coltivare e preservare la nostra memoria comune. E questo è vero soprattutto in questi tempi, dove – come alcuni sostengono – i regimi autocratici sembrano essere particolarmente forti”.

Ed è proprio il patrimonio di valori comuni che tutt’oggi contraddistinguono la NATO ad essere la chiave della sua solidità e del suo successo. Un successo che si radica anche nelle vicende storiche che portarono alla creazione di un’Alleanza che, dagli orrori della guerra, intendeva porsi come baluardo di pace, stabilità e sicurezza nell’area euro-atlantica, anche per garantire che atrocità come quelle verificatisi durante l’ultimo conflitto mondiale non avessero più a ripetersi. Il Vice Segretario Generale Mircea Geoana, che ha preso parte alla cerimonia intervenendo dopo l’Ambasciatore Talò, ha a sua volta ricordato “anche la speranza e la solidarietà che sono nate da quei giorni bui. La speranza per un mondo migliore e più sicuro, un mondo dove l’odio e l’antisemitismo non hanno posto e dove persone di diverse nazionalità e religioni possono difendere la dignità umana per tutti e salvaguardare valori fondamentali, come il diritto alla vita, alla giustizia e alla libertà. La NATO”, ha aggiunto, “è stata creata per sostenere questi valori, è nostro dovere proteggerli da coloro che cercano di minare il nostro modo di vivere ed è responsabilità di ciascuno di noi rispettare e essere all’altezza di questi valori”.

Parole che sintetizzano lo spirito dell’iniziativa della Rappresentanza d’Italia, che ha ormai assunto un ruolo di punto di riferimento all’interno dell’Alleanza in questa ricorrenza. Ruolo tra l’altro riconosciuto dallo stesso vice segretario generale che ha pubblicamente ringraziato l’Ambasciatore Talò “per aver preso l’iniziativa, da protagonista, rendendo questa ricorrenza un appuntamento fisso alla NATO, offrendo una significativa occasione di riflessione comune”. Grazie all’Italia quindi anche l’Alleanza Atlantica prende parte oggi attivamente alle iniziative che si svolgono in ogni parte del mondo in occasione del Giorno della memoria. E ciò non fa che favorire, per certi versi, il rafforzamento della dimensione politica dell’Alleanza perché, come osservato dal vice segretario generale Geoana ricordando le parole di una sopravvissuta ai lager nazisti: “è anche proprio dal sentirsi uniti, l’un l’altro, tra paesi membri, l’essenza della forza della NATO”.


Immagini tratte dal sito Nato.int

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