Italia e USA: 160 anni di relazioni e amicizia che guardano lontano

Italia e Stati Uniti hanno festeggiato i 160 anni di relazioni tra i due paesi. Un anniversario carico di significati e di indubbio valore storico, politico e strategico.

In questi giorni è stato celebrato il 160esimo anniversario delle relazioni tra Stati Uniti l’America e Italia. Un fatto che, oltre dalla importanza degli eventi promossi con la presenza di autorevoli rappresentanti dei due paesi, è stato anche arricchito ulteriormente dalle parole del Presidente Biden riferite all’Italia. Già alla vigilia delle celebrazioni il ministro degli Esteri italiano aveva incontrato negli USA il suo omologo americano e l’incontro aveva ribadito, come anche gli eventi celebrativi, l’importanza e la stabilità dei rapporti tra i due paesi, anche alla luce del nuovo clima di dialogo e collaborazione che in questi ultimi mesi si è prodotto nelle relazioni euro-atlantiche. Va detto che l’Italia, rispetto anche ad altri paesi europei, può tranquillamente considerarsi come uno dei partner più stabili e affidabili degli Stati Uniti e uno di quelli con cui le relazioni sono più solide e orientate alla collaborazione.

Ma oggi la nuova stagione di multilateralismo e confronto tra le due sponde dell’Atlantico che si è aperta con la nuova amministrazione Biden, di cui le parole di Blinken alla riunione NATO dei ministri degli esteri di poche settimane fa e l’intervento del Presidente Biden durante il vertice del Consiglio Europeo di marzo sono gli esempi più forti, rappresenta anche per l’Italia un’occasione in più. Sia per rafforzare la sua posizione, nei confronti degli alleati di oltre oceano, ma anche per poter lavorare a migliorare e rafforzare i rapporti tra Stati Uniti e partners europei. Un ruolo che l’Italia può svolgere e ha anche la necessità di svolgere, cercando un sempre più forte coinvolgimento degli USA rispetto ai dossier più rilevanti per la nostra politica estera, Mediterraneo in primis. Ma la celebrazione dei 160 anni di rapporti tra Italia e USA non ha solo un valore politico e diplomatico, che giustamente è importante spendere in questa fase storica vista la crisi globale e le difficoltà prodotte dalla pandemia, oltre che un significativo valore di natura economica, commerciale e industriale che interessa un pezzo fondamentale del nostro Sistema economico nazionale, migliaia di imprese e lavoratori. Gli USA sono per noi un partner insostituibile, sotto moltissimi punti di vista, presenti in Italia anche a garanzia della nostra sicurezza e che dell’Italia hanno bisogno anche per garantire la sicurezza europea. La presenza diplomatica italiana negli Stati Uniti è una delle più importanti del nostro paese e le relazioni tra i due stati, soprattutto dal secondo dopoguerra in poi, hanno visto una sostanziale continuità fatta di cooperazione, amicizia, collaborazione e alleanza. L’Italia ha fatto valere in numerosi casi il proprio impegno internazionale a fianco degli Stati Uniti, anche in passaggi molto delicati e complessi, sia durante la Guerra fredda, quando era un paese di confine tra est e ovest che successivamente, dopo la caduta del Muro, quando si è ritrovata ad essere nuovamente paesi di frontiera, tra Nord e sud. Soprattutto negli ultimi 30 anni l’Italia ha svolto anche un nuovo ruolo internazionale in alcune operazioni e missioni internazionali rilevanti, in cui, proprio dopo gli USA, siamo uno dei paesi più impegnati nel mondo, dai Balcani all’Afghanistan, all’Iraq, al Libano, e in molte altre aree strategiche per la sicurezza.

Proprio la solidità di questa nostra alleanza politica, diplomatica e militare, rafforzata negli anni fino ai nostri giorni, testimonia quanto il suo valore sia radicato nella storia, nella cultura e nei valori comuni. Il fatto che la relazioni tra Italia e Stati Uniti abbiano una loro specialità e unicità deriva anche proprio dal profondo legame valoriale e culturale che lega le nostre terre. Ricordiamo che negli USA vivono alcuni milioni di cittadini americani di origine italiana, che nonostante siano spesso eredi di immigrati giunti negli Stati Uniti a partire dal 19esimo secolo, mantengono ancora un vivissimo legame con la “madre patria”, rappresentando tutt’ora una delle più grandi comunità presenti nel paese di origine europea, che ha avuto peraltro nel tempo numerosi illustri rappresentanti nel mondo delle istituzioni, della cultura, dell’economia o delle scienze americani. Molti italiani, con il loro ingegno e impegno, hanno contribuito a far crescere l’America e renderla il paese che è oggi, superpotenza globale, leader del mondo libero, simbolo di democrazia nel mondo. Ma il legame è unico anche per il debito di riconoscenza che lega l’Italia agli Stati Uniti, soprattutto in ragione del supporto che da questi ci è arrivato in molte occasioni, in particolare  attraverso la liberazione del paese dal nazifascismo e poi, negli anni della ricostruzione, quando l’Italia era un paese devastato dalla guerra, possibile grazie anche al Piano Marshall e agli aiuti americani. E va inoltre ricordato che è stato anche grazie agli USA se l’Italia, potenza sconfitta durante la guerra, è stata subito coinvolta con gli altri paesi occidentali fin dal 1949 alla costituzione dell’Alleanza Atlantica, simbolo di unità dell’Occidente e dei paesi democratici.

I comuni principi di riferimento per i nostri rispettivi sistemi democratici, sanciti dalle nostre costituzioni repubblicane, insieme all’impegno costante a livello globale per la pace, la sicurezza, i diritti umani e la libertà confermano quanto le radici di questo nostro legame siano profonde e solide, anche sul piano dei valori. Valori comuni che sono al centro anche dell’agenda internazionale del Presidente Biden.

Le relazioni tra Stati Uniti e Italia sono oggi, quindi, sempre più forti, anche grazie alla prospettiva “atlantica” incarnata dal governo Draghi. L’alleanza e l’amicizia tra i nostri due paesi non sono solo elementi costitutivi di questi ottimi rapporti, ma garanzia per il futuro. Per l’Italia la prospettiva atlantica rimane strategica e fondamentale, insieme al quella europea, e lo resterà ance nei prossimi anni. Sempre di più.

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