Il Mediterraneo e il futuro dell’Europa

Pubblichiamo l’articolo di Enrico Casini e Andrea Manciulli scritto per Airpress del mese di Febbraio

Il Mediterraneo è da tempo tornato ad essere crocevia di tensioni e crisi che coinvolgono direttamente l’Europa e l’Italia. Guardando la cartina emerge con chiarezza quanto intorno all’intera regione mediterranea si giochino i destini e il futuro della sicurezza e della stablità dell’Europa. Perchè proprio in questa area si concentrano molte delle principali minacce alla sicurezza europea e italiana, ma anche i principali interessi strategici decisivi per il nostro futuro.
Una regione vasta e molto eterogenea, che include i bacini del Mar Nero e del Mar Rosso fino al Mare Arabico, contando le regioni che dal Caucaso vanno fino alla penisola arabica, al Corno d’Africa e lungo tutto il Sahara fino alle coste atlantiche e il Sahel. Il Mediterano allargato è ancora oggi come lo è stato per secoli, lo specchio del futuro dell’Europa. Con le sue incertezze e i suoi rischi, ma anche grandi opportunità. E l’Italia, per la sua posizione e la sua storia, è uno dei paesi più esposti al centro di questa area.
Proprio in questa area strategica, e le regioni ad essa collegate, si giocano una serie di partite, non solo sul piano politico e geopolitico, ma anche a livello economico, energetico, ambientale che rappresentano la dimensione della sua importanza globale. Ovviamente anche per l’Europa e gli Alleati. Non solo per le crisi ancora irrisolte che vi si trovano, dalla Siria allo Yemen alla Libia, o quelle che potrebbero esplodere, in altri paesi, per per il combinato disposto di instabilità, tensioni sociali e crisi pandemica, producendo un effetto domino nella regione e innescando anche nuove emergenze umanitarie. Ma anche perchè tra il Mediterraneo allargato è il centro delle ambizioni e degli interessi di tutte le grandi potenze mondiali, le cui attività spesso sono in conflitto tra loro e, in alcuni casi, si combinano con quelle di diversi attori regionali sempre più attivi, in uno scenario di competizione e disordine crescenti.
Le dinamiche geopolitiche e le tensioni al centro del Mediterraneo si riflettono in particolare nelle diverse regioni dell’Africa, dove la presenza di potenze come Cina o Russia, ma anche della Turchia o dei paesi del Golfo, è sempre più crescente e determinante, non solo in alcune crisi locali. L’Africa è vicina al Mediterraneo, e molte delle situazioni di crisi o di tensione, dal Corno d’Africa, al Sahel, alla Libia minacciano direttamente anche la sicurezza europea.
Tra l’Africa e il Vicino oriente fino all’Asia centrale, in questo contesto geopolitico in evoluzione, si gioca una parte decisiva del nostro futuro. Energia, ambiente, migrazioni, sanità, commerci, sicurezza sono solo alcuni dei grandi temi coinvolti in questa partita in atto. Una partita che vede in campo tutti i più importanti player globali, con il loro peso. Che ha riflessi enormi in tutti i campi da cui dipende il benessere e la stabilità del continente europeo e che la Pandemia sembra aver reso ancora più difficile. Una sfida in cui l’Europa non può essere assente e deve giocare a tutto campo, mettendo tutto il suo peso e la sua forza, non solo economica. Senza divisioni, ma anzi rafforzando la sinergia con gli alleati, Stati Uniti e NATO, che condividono con noi europei obiettivi e interessi in gioco e non possono rinunciare a questa area per esercitare il proprio ruolo internazionale.
Ma gli errori e le titubanze del passato devono essere evitate. L’Europa non può farsi trovare impreparata a questo appuntamento con la sua storia. Rinunciare a rivendicare un ruolo in questa sfida, in cui sono a rischio i fondamenti stessi della nostra democrazia, potrebbe significare anche la rinucia a esercitare un ruolo nei nuovi equilibri globali, che in questa fase si stanno determinando.

Enrico Casini
Andrea Manciulli

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