Intelligence e cultura della sicurezza. Un manuale “per tutti”

Una raccolta di storie, e di storia, del mondo dell’intelligence e dei servizi segreti, utile a comprendere gli elementi essenziali della cultura della sicurezza. Perchè vale la pena leggere  il libro di Alberto Pagani

Conoscere l’intelligence moderna, come è organizzata, come agisce, come si è sviluppata nel corso della storia può essere molto interessante, non solo per gli appassionati del genere. Del resto, nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito ad un aumento di corsi universitari, master, corsi di formazione dedicati proprio al tema della sicurezza nazionale, all’intelligence e più in generale a tematiche relative agli studi strategici, alla sicurezza, alla geopolitica e alla difesa, segno di un interesse crescente intorno a questi temi. Il mondo delle “spie” e dei servizi segreti, per l’alone di mistero che lo avvolge da sempre, suscita fascino e curiosità per sua natura, che non a caso da decenni hanno ispirato interi filoni letterari o cinematografici di grande successo. Come  i racconti di John Le Carrè e o i film di James Bond insegnano. Ma per riuscire davvero a comprendere questo mondo affascinante e complesso, che è parte essenziale della struttura più profonda e portante di ogni Stato nazionale, è fondamentale non solo la conoscenza degli elementi tecnici, giuridici, storici di base, ma più in generale è necessario riuscire anche a districarsi nel nostro tempo, nelle sue contraddizioni, e nello spazio che viviamo, con i suoi rischi, i pericoli, le opportunità, le tecnologie, gli uomini che lo abitano.

In un mondo complesso e disordinato come quello attuale, approfondire la conoscenza dell’intelligence e degli elementi essenziali che riguardano la sicurezza nazionale, comprendere meglio alcune dinamiche che riguardano da vicino non solo e non tanto l’organizzazione e la storia dei servizi segreti, ma il contesto in cui operano, agiscono, si sono formati, evoluti, può essere molto utile anche per riuscire a muoversi meglio nella comprensione degli intrecci, dei rapporti, delle minacce che interessano il nostro mondo e noi stessi. Non è un esercizio riservato ai soli esperti del settore, ma a cui può prestarsi chiunque abbia invece interesse a capire meglio, a conoscere, e condividere gli elementi essenziali che fanno parte di quel vasto campo che è la sicurezza e di cui è oggi, sempre più importante, condividere e diffonderne la cultura. La cultura della sicurezza.

Estendere il numero di coloro che, interessati a questo campo di conoscenze e competenze, è fondamentale non solo per la formazione e i saperi dei singoli, ma in generale, perché la cultura della sicurezza è un bene comune, da allargare e condividere nella nostra società e all’interno delle nostre comunità. Non riguarda solo la sicurezza spicciola dei singoli individui o dei loro beni materiali, a tutela dei quali esistono e operano istituzioni specifiche che garantiscono con capacità e serietà l’ordine pubblico, la legalità e la giustizia. Riguarda in senso più ampio un bene che è patrimonio di un paese intero e fulcro dell’azione dello Stato, ovvero la sicurezza nazionale, la tutela del sistema paese, la difesa e la promozione degli interessi strategici, economici, militari del paese stesso. Ovvero quelle funzioni che oggi, nel contesto evolutivo dell’intelligence moderna, anche i servizi italiani, anche grazie alla riforma del 2007, svolgono in quadro rinnovato e moderno.

Alberto Pagani ha recentemente dato alle stampe, con l’Editore Rubbettino, il libro originale “Manuale di intelligence e servizi segreti”, un testo interessante, dedicato proprio al mondo dell’intelligence e dei servizi, ma con uno sguardo aperto più in generale al mondo di oggi, ai campi svariati in cui l’intelligence opera e in cui si sostanzia la sua azione, incrociando interessi vitali per un paese e temi di grande impatto, non solo per la sicurezza nazionale.

Comprendere gli scenari complessi in cui, in passato  e soprattutto oggi, si è collocata l’evoluzione del sistema di intelligence nei principali paesi, tra cui ovviamente l’Italia, può certamente essere un pezzo importante di questo lavoro dedicato alla diffusione della cultura della sicurezza.  Per questo il “manuale” scritto da Alberto Pagani può essere un utilissimo contributo proprio nell’impegno, fondamentale, teso ad estendere i confini della conoscenza di questi temi e ad allargare il numero di coloro che di questi temi si interessano.

Alberto Pagani, deputato della Repubblica dal 2013, attualmente membro della Commissione Difesa, culture da anni di materie legate agli studi strategici e alla sicurezza nazionale, ha scritto, lui stesso lo ammette, per passione e divertimento questo testo, approcciandosi alla materia con curiosità, lo si capisce benissimo dallo stile e dal modo in cui il libro è stato pensato e realizzato, cercando di scrivere per un pubblico vasto, spesso privo degli strumenti che sono necessari, in molti casi, per la comprensione di argomenti così complessi e poco presenti nel dibattito pubblico e sui media.

Non a caso il testo reca come sottotitolo, “Antologia per principianti, politici e militari, civili  e gente comune”, svelando in maniera simpatica, la volontà di scrivere un libro non solo rivolto agli addetti ai lavori. E proprio questa scelta palesa un’idea interessante che è giusto valorizzare. Per altro al di là dello stile con cui il libro è scritto, molto interessante è la scelta di utilizzare numerose citazioni ed esempi provenienti dalla cultura popolare, dal cinema, dalla letteratura, e di descrivere il percorso evolutivo dell’intelligence attraverso anche episodi, personaggi, luoghi diversissimi, ma anche temi che interessano le vite di tutti, tutti i giorni, dalle nuove tecnologie alla comunicazione di massa. Non solo teoria e cultura strategica, ma anche molti “esempi concreti”, per rendere anche più semplice la comprensione di eventi, processi e decisioni che hanno caratterizzato il mondo della sicurezza e dell’intelligence fin dai suoi albori a oggi, nel contesto di un sistema politico ed economico globale confuso e disordinato in cui difendere gli interessi strategici di un paese e la sua sicurezza nazionale è sempre più difficile.

Nel nostro paese è oggetivamente indispensabile allargare il perimetro di chi si occupa e si interessa di questi temi. Per farlo è necessario dibattere di più ed aumentare il confronto pubblico sul tema delle minacce e della tutale della sicurezza nazionale, investire di più nel crescente interesse verso la politica estera e internazionale, aprire il recinto di chi si occupa di questi temi anche a tanti non esperti o addetti ai lavori, diffondere meglio, anche verso il grande pubblico, la cultura della sicurezza, coltivare, in più ambiti anche la cultura strategica, spesso ridotta ai margini, nel mondo politico, accademico, e anche economico.

Indubbiamente, per riuscire in questa impresa, ovvero quella di portate questi temi sempre di più all’attenzione di un pubblico più vasto di quello che oggi se ne interessa, il libro di Pagani può essere uno strumento in più che vale la pena leggere e consigliare di leggere.

Enrico Casini è direttore di Europa Atlantica

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