Epidemie, emergenze e insicurezza nella società globale

La drammaticità della crisi prodotta dal nuovo Coronavirus ci spinge ad una riflessione sia sui processi della percezione umana nelle emergenze e di fronte al rischio di grandi eventi catastrofici, che sulla capacità dei nostri sistemi complessi di reagire a scenari di crisi impreviste. Per tanti aspetti possiamo definirci attori nell’epoca del rischio globale. L’analisi di Enrico Casini e David Simoni per il Report speciale di Europa Atlantica di Ottobre 2020

La storia del genere umano, fin dal suo inizio, è stata condizionata da grandi ed improvvisi eventi naturali di diversa portata che, in alcuni casi, sono anche arrivati a condizionarne l’evoluzione. Per molti di questi siamo riusciti a conservarne memoria sia tramite le testimonianze storiche dirette, sia grazie agli studi archeologici. Siamo stati capaci spesso di ricostruirne le cause e gli effetti, anche se non sempre con esattezza e precisione.

La letteratura, non solo scientifica, è ricca di esempi o citazioni di grandi catastrofi, (es. il terremoto di Lisbona narrato da Voltaire), o di episodi anche soltanto in parte ispirati da fatti reali. Alcuni di questi eventi, per la loro portata, hanno impresso cambiamenti significativi sul piano storico e politico, contribuito a creare prototipi di paura ancestrale che, non a caso, ritroviamo nei miti e nelle leggende più antiche delle diverse culture. Essi appaiono come eventi “simbolici” in epoche diverse, spesso trasmessi oralmente, conservano una natura religiosa o mitologica, narrano di grandi catastrofi che hanno rivoluzionato la cultura o cancellato intere civiltà. Basti ricordare il mito di Atlantide, l’isola inghiottita dalle acque, o addirittura il diluvio universale, presente in molte culture.Questi miti fanno parte del nostro inconscio collettivo, utilizzato sia come mezzo di conoscenza sia come metodo di confronto fra il singolo individuo e la storia di tutto il genere umano.

In altri casi, invece, non si tratta solo di miti con pochi fondamenti archeologici, ma veri fatti storici raccontati “in presa diretta” come l’eruzione del Vesuvio, che cancellò Pompei nel 79 D.C., o le terribili epidemie di peste medioevale come quella del 1348, certamente ricordata come la più celebre e significativa, o quelle di altri virus non meno gravi in epoca moderna raccontate dai grandi romanzieri europei, fino, più recentemente, alla pandemia di influenza Spagnola del 1918.

Sono ovviamente solo alcuni esempi, in una lunga storia, quella umana, costellata da emergenze e catastrofi di ogni sorta ricordate ancora oggi come terribili e spaventose.

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