Importanza della presenza e della solidarietà italiana in Libano. Il ruolo della Difesa

Pochi giorni fa il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha preso parte ad una visita istituzionale in Libano dove ha incontrato le principali cariche istituzionali del paese, a partire dal Presidente della Repubblica Aoun. La missione del Ministro conferma l’impegno della Difesa italiana a favore della stabilità del Paese dei cedri anche in questo delicato momento storico

Dopo la missione in Libia a inizio Agosto, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini si è recato pochi giorni fa in un altro paese strategico per gli interessi italiani e la sicurezza nel Mediterraneo, il Libano, dove da molti anni è attiva una delle più importanti missioni militari condotte dal nostro paese.

Il Libano, sconvolto dall’esplosione del 4 agosto che ha distrutto il porto di Beirut, insieme a una parte della città, con centinaia di vittime  e migliaia di feriti tra la popolazione civile e costringendo alla fuga dalle proprie abitazioni migliaia di persone, è oggi un paese gravemente in crisi. Già prima dell’esplosione di inizio Agosto una grave crisi economica e politica attraversava il paese, provato anche dall’emergenza Covid e da anni di guerre e conflitti nella regione che hanno avuto effetti sul paese, sia attraverso scontri e rivalità costantemente presenti, che attraverso la massiccia crescita di profughi provenienti dai fronti di guerra, in particolare quello siriano.

La crisi del Governo nazionale pone oggi ancora più seriamente il Libano in uno stato di fragilità e possibile instabilità. La gravità della situazione derivata dai danni dell’esplosione al porto, per i suoi effetti sulla popolazione e l’economia del paese, e la presenza contemporanea dell’emergenza pandemica, possono avere riverberi sia sui deboli equilibri interni del paese che su quelli dell’intera regione. A queste cause attuali di crisi si aggiungono quelle storicamente consolidate nel paese. Il Libano è un paese storicamente e politicamente centrale nella regione, con un ruolo strategico esercitato in numerose fasi storiche. Crocevia di rivalità e tensioni tra confessioni diverse, spesso colpito e minacciato dall’estremismo religioso e dal terrorismo, è anche storicamente terra di confronto anche tra i progetti geopolitici e le ingerenze di potenze regionali differenti, in costante competizione tra loro, che proprio nel piccolo stato costiero spesso misurano la propria forza e le proprie mire.

Dal 1978 nel paese, in due fasi differenti, è attiva una importante missione ONU, UNIFIL, nata con la Risoluzione 425 adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a cui l’Italia prese parte già nei primi anni ottanta in una delle prime importanti missioni internazionali condotte dalle nostre Forze Armate. Dall’agosto 2006, a seguito della crisi che per 34 giorni coinvolse il paese, con la Risoluzione  n. 1701 dell’11 agosto 2006 si sanciva la cessazione delle ostilità a partire dal 14 agosto 2006 e prendeva inizio anche la seconda fase della missione UNIFIL, tutt’ora in essere e ancora oggi fondamentale per garantire stabilità e sicurezza nell’area, sempre oggetto di tensioni.

L’Italia svolse un ruolo di primo piano sia nella fase di confronto diplomatico internazionale, che portò alla risoluzione delle Nazioni Unite e al cessate il fuco, che poi all’avvio della seconda fase della missione, che poi nella conduzione stessa della missione. Dal 2006 a oggi per quattro volte è stato scelto quale UNIFIL Head of Mission e Force Commander un Generale Italiano. Il Gen. Claudio Graziano  ricoprì la carica per quasi tre anni, dal 2 febbraio 2007 al 28 gennaio 2010, mentre succesivamente hanno svolto lo stesso incarico dal 2012 fino al 24 luglio 2014  il Gen. Paolo Serra, a cui è subentrato il Gen. Luciano Portolano fino al 20 luglio 2016. Dal 7 agosto 2018 l’incarico è stato nuovamente assunto da un militare italiano, nella persona del Generale Stefano Del Col.

I legami e la presenza italiana nel paese sono quindi consolidati da tempo e tutt’ora il nostra paese svolge un ruolo fondamentale, anche attraverso il lavoro dei contingenti militari delle nostre Forze Armate impegnati sotto la bandiera ONU, per garantire al Libano sicurezza e stabilità in un’area strategica del suo territorio e in un momento storico particolarmente delicato. Adesso, dopo i fatti di Beirut e la crisi pandemica in corso ancora di più. Alla luce della attuale situazione critica in cui versa il paese la presenza italiana diventa oggi ancora più rilevante e fondamentale e anche la missione del Ministro Guerini va letta molto positivamente, anche nell’ottica della solidarietà internazionale, oggi necessaria, e della conferma proprio dell’impegno italiano nel paese. Un lavoro che oltre ad essere rilevante per il Libano è importante per la stabilità di tutta la regione del Mediterraneo orientale, area fondamentale anche per gli interessi economici e strategici italiani. Infatti la sicurezza e la stabilità politica e sociale del Libano assumono anche in questo momento storico, gravido di tensioni nell’area, un’importanza particolare per cui l’impegno italiano è focalizzato. Il Ministro, che ha incontrato nella sua visita le principali istituzioni del paese, tra cui il Presidente della Repubblica Aoun, oltre a fare visita al contingente italiano presente e alle attività di soccorso organizzate, ha potuto di persona rimarcare il profondo legame di amicizia che lega Italia e Libano da anni e di cui il lavoro della Difesa è parte centrale. Amicizia e solidarietà confermate anche dall’arrivo a Beirut nelle stesse ore anche della nave San Giusto, partita pochi giorni prima da Brindisi, con a bordo assetti della Marina Militare e dell’Esercito messi a disposizione dalla Difesa italiana in supporto alla popolazione libanese a seguito dell’esplosione del 4 agosto e per contrastare la grave emergenza Covid che la sta colpendo e che anche a causa dell’esplosione sembrerebbe peggiorata.

Il Ministro Guerini ha tenuto a confermare con le sue parole e la sua presenza sul campo quanto grande sia il lavoro e l’impegno profuso in 38 anni da parte dei militari italiani e della Difesa in Libano. La professionalità e la competenza degli assetti e degli uomini della Difesa italiana, anche in fasi difficili come quella attuale, non hanno mai fatto mancare il proprio supporto e la propria assistenza al Paese dei cedri e, come affermato dal Ministro, “rafforza lo storico legame tra i due paesi”. La missione umanitaria “Emergenza cedri”, messa in campo in questi giorni, andrà in questa direzione, contribuendo in maniera significativa al soccorso internazionale in atto verso il Libano.


Immagine in home tratta dal sito www.difesa.it

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