Afghanistan: la decisione della NATO

L’Alleanza Atlantica ha deciso il progressivo ritiro delle truppe alleate dall’Afghansitan a partire dal 1° Maggio. Una scelta importante, che riguarda una missione che ha fatto la storia dell’Alleanza.

In una riunione convocata nella giornata del 14 aprile, i rappresentati dei paesi alleati della NATO hanno deciso di avviare il ritiro delle forze dalla missione Resolute Support in Afghanistan. Il ritiro inizierà a partire dal 1 ° maggio e dovrebbe completarsi in pochi mesi.

La notizia era già stata in parte anticipata dalle dichiarazioni di Joe Biden, che aveva anticipato l’intenzione di iniziare il ritiro delle truppe americane dal paese asiatico entro l’11 settembre, a 20 anni dal terribile attacco terroristico, in maniera non precipitosa, ma coordinata e in accordo con gli alleati della NATO. Una decisione che non può lasciare sorpresi, visto che da tempo negli Stati Uniti, in modo sostanzialmente trasversale, si discute del ritiro delle truppe dall’Afghanistan e la precedente amministrazione Trump aveva deciso di procedere entro il prossimo maggio. La decisione quindi era nell’aria e da tempo, anche a livello dei paesi NATO, era avviato un confronto sull’eventuale modalità del ritiro dal paese. La decisione sarebbe quindi arrivata nel momento in cui, tutti insieme, gli Alleati avrebbero confermato la volontà del ritiro. Stoltenberg aveva sempre ribadito, anche negli ultimi mesi, la volontà di raggiungere in maniera unitaria e congiunta una decisione sul futuro della presenza in Afghanistan.

Al termine della riunione virtuale cui hanno partecipato i ministri  degli esteri e della difesa alleati, il Segretario Generale della NATO ha preso parte ad una conferenza stampa congiunta con il Segretario alla Difesa e il Segretario di Stato americani, i cui è stata illustrata questa decisione per certi versi “storica” per l’Alleanza, visto l’importanza che sotto molteplici punti di vista la missione in Afghanistan ha rappresentato in questo lungo periodo. Ricordiamo che negli ultimi anni la missione NATO in Afghanistan era cambiata, con l’inizio di Resolute Support e la fine della missione ISAF, diventando una missione orientata ad una funzione di assistenza, addestramento e consulenza verso le forze di sicurezza afghane.  Stoltenberg nel corso della conferenza stampa ha anche affermato che il ritiro delle truppe NATO avverrà in modo unitario, ordinato e coordinato, anche in ragione del fatto che le truppe dei paesi NATO sono arrivati in Afghanistan insieme, che nel corso del tempo insieme hanno deciso le modalità di impegno e di presenza nel paese e che in maniera unitaria partiranno nei prossimi mesi.

Certamente, come lo stesso Stoltenberg ha detto, questa decisione assunta dall’Alleanza rappresenta “l’inizio di un nuovo capitolo” nei rapporti tra la NATO e l’Afghanistan, che non significa la fine delle relazioni con il paese. La NATO resterà al fianco del popolo afgano, con l’impegno e la speranza che possa raggiungere una effettiva pace sostenibile. È evidente che con questo passo, si avvierà una fase nuova nel paese. La NATO ha dispiegato nel tempo nel paese contingenti rappresentativi di una larga coalizione, coinvolgendo molti paesi membri e partner, e confida che l’Afghanistan possa trovare una soluzione pacifica duratura per il suo futuro, come ribadito anche nella dichiarazione finale della riunione di ieri. Questa decisione ovviamente interessa anche l’Italia, non solo quanto membro dell’Alleanza, ma anche avendo in Afghanistan un contingente tra i più importanti presenti, con circa 800 uomini impegnati.


Immagini tratte dal sito Nato.int

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